Johnny Depp hard rock, la notte è da Vampiri

Johnny Depp hard rock, la notte è da Vampiri
di Simona Antonucci
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Lunedì 9 Luglio 2018, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 23:26

Istrioni, generosi, animali da palcoscenico. Hanno amoreggiato con settantenni e ragazzini, con telefonini e reggiseni lanciati sul palco. Ma soprattutto con il rock in una serata evento omaggio alla musica hard degli ultimi 40 anni, protagonista anche nei video con le immagini dei grandi nomi che hanno fatto la storia.

«Dio mi ha creato rockstar e visto che ci vuole eccellenti e non mediocri, lo faccio al meglio». Parola di Alice Cooper, leggenda del rock, icona horror e musa di Sex Pistols, Kiss e Marylin Manson, che ieri sera ha infiammato l'Auditorium Parco della Musica con la sua band, gli Hollywood Vampires, Joe Perry, leader degli Aerosmith e la star del cinema Johnny Depp, con una tirata di brani, da Ace of Spades dei Motorheads, a The Jack degli Ac/Dc. Una lunga notte da vampiri, assolutamente non mediocre. Eccellente, trascinante, esplosiva, tutta da ballare. Con Jack Sparrow, ormai padrone della scena, che ha tolto il respiro con le corde della chitarra, con la voce, con i tatuaggi, anelli, orecchini, bracciali e soprattutto con uno sguardo che pure se un po' coperto da un cappelletto, la metà è bastata.

I RIVALI
E mentre a poche centinaia di metri la coppia più ricca e potente della musica made in Usa, Beyonce e Jay-Z, mandava in estasi lo Stadio Olimpico, nella Cavea, il pubblico ha sudato sangue: sedotto e abbandonato dopo un'ora e mezza di hard rock, ha cantato, ballato, sognato insieme con questo gruppo, nato semplicemente per suonare quello che gli diverte suonare e che ieri sera a chiuso a Roma un trionfante tour europeo. «Ho capito che è un buon periodo per il rock. Va a cicli e sta tornando a girare. La gente ne è affamata, per questo riusciamo a riempire ogni stadio e arena. Parlo di rock vero, non di Beyoncé», ha aggiunto Cooper (tanto per dare il benvenuto ai vicini), che con il suo inseparabile bastone, si è mosso sotto i riflettori come un adolescente.
Dopo ore di trepidante attesa, caccia all'hotel, tana all'albergo Eden, finalmente alle 21 in punto il concerto tra più attesi dell'estate romana prende il via. Tre pezzi dal loro unico album (The Hollywood Vampires del 2015, ma è in arrivo il secondo a Natale «solo brani originali, duri», promettono) e poi cover, i pezzi che amano ascoltare e interpretare. Luci, colori e My dead drunk friends, mentre sul megaschermo scorrono in contemporanea le storiche immagini dei grandi rocker del passato che oggi non ci sono più a cui Johnny Depp ha cantato a sorpresa People Who Die di The Jim Carroll Band.

Carico di energia (e non dei suoi settant'anni), Alice Cooper canta una serie di cover che i fan intonano a squarcia gola. Joe Perry che settant'anni li compirà nel 2020, lo segue con la sua chitarra in un'atmosfera sempre più calda. Applausi, urla, grida, ma il delirio si scatena con Depp, che quando attacca Heroes di Bowie il tasso ormonale raddoppia. Sensuale, maledetto, un pirata e un signore che alla vigilia del tour aveva promesso: «Rimbomberanno tuoni nelle vostre teste e ci potrebbe anche essere del sangue che gocciola fuori dalle orecchie».

LACRIME
Di sangue non se n'è visto, ma di lacrime e di emozione tante, grazie anche a una scaletta pensata per scatenare donne e uomini, fino all'ultimo respiro. Introduzione con Bela Lugosi, The Last vampire, e poi I Want My Now, Raise the Dead (uno dei loro rari brani), I Got a Line on You degli Spirit, 7 and 7 Is dei Love, My Dead Drunk Friends (dei Vampiri), Five to One/Break On Through (to the Other Side dei The Doors cover), The Jack degli AC/DC, Ace of Spades dei Motörhead, Baba O'Riley degli Who.

Telefonini illuminati per The Boogieman Surprise & I'm Eighteen di Alice Cooper, sudore, che a questo punto si sente, con Sweet Emotion degli Aerosmith, Bushwackers, Train Kept A-Rollin' (Tiny Bradshaw). Accanto ai leader, il chitarrista Tommy Henriksen, il tastierista e chitarrista Bruce Witkin, il bassista Robert Deleo e il batterista Matt Sorum che picchiano con School's Out di Alice e salutano sulle note di Anarchy in the UK dei Sex Pistols. Esangui, vampirizzati, la notte continua a via Ludovisi nella speranza di vederli almeno sfilare nella porta girevole dello stellatissimo hotel.

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