Inti-Illimani, a 50 anni dal "Pueblo Unido" esce il nuovo disco "Agua" con Giulio Wilson: «Le nuove sfide? Ambiente e libertà»

Il gruppo che in Italia ha venduto più dischi dei Pink Floyd torna con un nuovo disco e un tour che inzia il 12 maggio per raccontare le battaglie del nostro tempo, a partire dal cambiamento climatico

Inti-Illimani, a 50 anni dal Pueblo Unido esce il nuovo disco "Agua" con Giulio Wilson: «Le nuove sfide? Ambiente e libertà»
di Elena Giovannini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Maggio 2023, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Le battaglie di ieri e quelle di oggi. La musica come strumento per cambiare le cose, per smuovere le coscienze, per immaginare un mondo migliore. Dopo essere stati l'inno di una generazione con "El Pueblo Unido", gli Intilli-Imani tornano con un nuovo progetto musicale insieme a Giulio Wilson, cantautore toscano. E uniscono il sound della musica popolare andina, che li ha resi famosi nel mondo, al cantautorato italiano in un disco che parla di futuro e ambiente. Il risultato di questa unione è il nuovo album "Agua" che verrà presentato dal vivo con un lungo tour che toccherà anche l’Italia dal 12 al 22 maggio. 

 

Musica, il 17 febbraio esce "Lubbriaco", nuovo singolo di Diego Rojas Chaingneau

Le battaglie di ieri e quelle di oggi 

Sono passati 50 anni da quando gli Inti-Illimani, esuli Cileni dopo il colpo di stato di Pinochet, cantavano "El Pueblo Unido" e diventavano l'inno di una generazione, vendendo in Italia più dischi dei Pink Floyd. Oggi la musica è cambiata, i ragazzi di ieri hanno i capelli bianchi ma quelle parole non sono affatto invecchiate. Ben lontano dal diventare utopie, suonano oggi più attuali e necessarie che mai, le cantano gli studenti nei cortei e nelle piazze di tutto il mondo, i lavoratori in Francia che protestano contro la riforma delle pensioni.

Il loro è un inno senza confini e senza tempo.

Quale è il segreto di una musica così, capace di rimanere attuale? «Non essere legati a una moda, ma fare quello che si fa con passione, autenticità» risponde Jorge Coulón, fondatore del gruppo «Negli anni 70 cantavamo contro la dittatura, oggi questo bisogno di libertà non è scomparso, si è solo spostato ad altre parti del mondo. E anche nella nostra civiltà occidentale le sfide sono tante, a partire dalla nostra mancanza di rispetto per il pianeta» 

E non a caso la parola chiave del nuovo disco, lontano da ogni nostalgia, è proprio "futuro". Futuro del pianeta, per gli impatti devastanti del cambiamento climatico, ma anche dell'uomo, chiamato a fare scelte radicali per ritrovare il senso della misura e della comunità, in un mondo che ci vuole competitivi e performanti, in poche parole: soli. Una solitudine che la musica, portatrice di messaggi universali, può spezzare. 

Fiesta compie ventisette anni: musica e cultura latinoamericana dal primo giugno al 6 agosto, aprono Pupy y Los Que Son Son e chiudono Los Van Van

Il nuovo disco: un incontro tra la musica andina e il cantautorato 

Nelle 13 tracce di Agua, composte tra Firenze e Santiago del Cile gli strumenti andini (come la zampogna, il charango boliviano, il bombo, il cuatro venezuelano, il tres cubano) si uniscono alla chitarra e il pianoforte di Giulio Wilson: una musica che unisce mondi geograficamente distinti, in nome di un messaggio comune. 

Ma oggi è ancora possibile fare musica impegnata? «Non è solo possibile, è necessario» sostiene Giulio Wilson «Siamo noi i registi di ciò che succede intorno a noi, ora c'è un'attitudine, forse dominante a non volersi compromettere con i temi politici etici ma non è detto che un domani questo tipo di impegno non tornerà maggioritario. Dopo una sconfitta c'è sempre una possibilità di rinascita». 

Inti-Illimani, il ritorno in Italia del gruppo cileno: dal 13 marzo cinque date (il 17 a Roma)

© RIPRODUZIONE RISERVATA