Raffaele Pe, controtenore pop a Catania con uno Stabat Mater in siciliano: «Ora il canto barocco è social»

Raffaele Pe, controtenore 36 anni, di Lodi, è a Catania con una Pietà in siciliano
di Simona Antonucci
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 11:58

Mika, parlando della sua voce, dice di aver lavorato a lungo per cercare di trasformare quello che agli esordi veniva bollato come un difetto, in una virtù. E lei? «Un approccio giusto, che mi diverte, ma non parlerei di difetti o virtù, quanto di diverse possibilità espressive».

IL TIMBRO

Raffaele Pe, 36 anni, è il controtenore del momento. La sua, un po’ come quella della popstar, è una voce maschile corrispondente al registro di contralto e con forte timbro femminile. E coltivando questa sua peculiarità, oltre a essere arrivato a esibirsi nei teatri del mondo, è diventato un vero e proprio promotore della cultura barocca: con la sua vocalità spiazzante restituisce autenticità e modernità ai ruoli un tempo affidati ai divi castrati.

THEREMIN

Oggi e domani è il protagonista di un originale Stabat Mater che il Teatro Massimo Bellini di Catania ha commissionato al compositore e violoncellista Giovanni Sollima, insieme a Filippo Arriva, autore del testo. “Madunnuzza, Madunnuzza” è il sottototitolo dell’inedito lavoro in siciliano stretto per controtenore, coro, orchestra e theremin: «Uno strumento che siamo abituati ad ascoltare in discoteca, ma che utilizzato in questo contesto sacro, concilia la contemplazione e crea un ponte tra Vivaldi e la contemporaneità. Sollima ha fatto un lavoro straordinario intrecciando richiami alti e popolari. E così, Filippo Arriva con il suo testo: in questa pietà siciliana il dolore diventa quotidiano, di tutti, del paesaggio, dell’Etna, dei giardini con alberi senza aranci e mandarini».

X Factor

Premio Abbiati per il suo disco Giulio Cesare.

A Baroque Hero”, ma anche ospite della trasmissione di Stefano Bollani su Rai 3 Via dei matti n°0. E interprete della colonna sonora del docufilm La scelta di Maria: «Ho cantato Lascia ch’io pianga di Haendel, un successo sui social che non avrei mai immaginato». Subito dopo Catania sarà in scena con la sua orchestra dal 22 gennaio al Theater an der Wien di Vienna in l’Orfeo di Porpora.

La Lira di Orfeo

Anche Raffaele Pe, come i coetanei di X Factor, ha una “band”: La Lira di Orfeo, un ensemble barocco che raccoglie i migliori musicisti su strumenti antichi, un vero e proprio collettivo artistico con cui si sta occupando di riportare alla luce opere dimenticate o mai eseguite. «Siamo vittime di così tanti pregiudizi», spiega, «ma i ragazzi che ho visto in gara al talent fanno un percorso simile al mio. Sperimentano diversi registi vocali per suscitare emozioni. Io mi sono rifatto al passato, alla polifonia, dove baritoni e tenori, non castrati, ricercavano nella voce diverse tessiture. Con risultati inauditi». Una diversità che inquieta? Spiazza? «Una diversità che include. E certi percorsi si fanno anche attraverso la musica». 

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