È d’accordo con chi sostiene che gli Wham! (ovvero, George Michael e Andrew Ridgeley) siano stati l’incarnazione dell’edonismo degli Anni ’80?
«Sì. In quel periodo la musica era “sopra le righe”, come del resto lo era la nostra società. La differenza è che gli Wham! sembravano autentici e naturali, a differenza della maggioranza dei cantanti e delle band di quel periodo».
Perché secondo lei i video di George Michael hanno lasciato un segno?
«Perché pur provocatori, affascinanti ed espliciti, non cadevano mai nel cattivo gusto in quanto erano prodotti sempre molto curati, quasi hollywoodiani».
Le canzoni di George Michael che non si stancherebbe mai di ascoltare?
«Il suo primo singolo, Careless Whisper, Don't Let The Sun Go Down On Me in duetto con Elton John e Faith».
La carriera solista di George Michael è cominciata proprio con Careless Whisper…
«Una canzona splendida, romantica, con un grande sax riff e arrangiamenti accattivanti. Per non parlare dello stiloso e originale video che lanciava il brano, assolutamente innovativo e rivoluzionario».
Negli Anni ’90, in tempi non sospetti, George Michael fu l’unica celebrità a fare outing sulla sua omosessualità …
«L’annuncio avvenne dopo che fu incarcerato per atti osceni in luoghi pubblici a Beverly Hills e credo che il suo outing sia stata una conseguenza dell’arresto. Detto questo, la notizia non mi fece alcun effetto».
C’è un erede di George Michael?
«Lo scopriremo tra 30 anni…».
E se le dico Mika?
«Mika è una popstar, non una rockstar…». Nicole Cavazzuti
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