In corpore sano della serba Konstrakta, stasera in finale all’Eurovision 2022, è uno dei tormentoni di questa edizione. Ispirata nel titolo a un passaggio delle Satire di Giovenale, e cantata in serbo e in latino, ha un significato oscuro che i fan, in rete, hanno provato a interpretare.
Eurovision 2022, il riferimento a Meghan Markle di Konstrakta
Citato nei primi versi, il nome della Duchessa Meghan Markle ricorre associato a una domanda: «Qual è il segreto dei capelli di Meghan Markle?».
Il lavaggio delle mani
Il lavaggio delle mani sul palco ribadisce il messaggio: se siamo così concentrati nel prenderci cura della nostra salute fisica, cosa facciamo quando sono le nostre menti ad ammalarsi? La disinfezione ossessiva delle mani richiama una delle pratiche diventate quotidiane durante la pandemia, il cui impatto sulla salute mentale non è stato ancora pienamente valutato. Anche se siamo stati abbastanza fortunati a uscire fisicamente indenni dal Covid, cosa è successo alle nostre menti? Il tema è ancora più chiaro nel video della canzone (leggermente diverso dall’esibizione live), in cui la fronte di Konstrakta è dipinta di blu, a simboleggiare la malattia mentale.
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I simboli religiosi
Il tema della salute è declinato anche in chiave politica, quando Konstrakta – nel terzo verso – accenna al fatto che gli artisti, in Serbia, non siano coperti da assicurazione sanitaria. Se si ammalano, dunque, non gli resta che una soluzione: pregare e sperare in un miracolo. Ecco allora spiegate le croci, le mani giunte in preghiera e gli abiti che richiamano quelli delle suore. «Che dio mi dia la salute/dato che non ho un’assicurazione sanitaria/come farò prevenzione? (in nome della salute)/ chi si occuperà di me? (in nome della salute)/un artista è invisibile (sempre in nome della salute».
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Biti Zdrava, il ritornello
Il ritornello, «Biti Zdrava/ Umetnica moze biti zdrava» («Sii sano/ L’artista deve essere sano») è un riferimento all’artista serba Marina Abramovic e a una sua performance del 1975, “L’arte deve essere bella, l’Artista deve essere bello”, nella quale la donna si pettinava i capelli con sempre maggior forza, trasformando una pratica “di routine” in un’azione inquietante. «Quest’idea che l’arte debba essere bella, che il quadro si debba intonare cromaticamente al colore delle pareti dei salotti – dichiarò Abramovic - mi fa orrore. Io credo che l’arte non debba essere bella, ma disturbante*. Allo stesso modo Konstrakta trasforma il gesto quotidiano di lavarsi le mani, associato all’idea di pulizia, nel suo esatto contrario: il simbolo pratico di uno stato mentale alterato, e per questo assai inquietante.
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