Ci sono voluti 21 anni, da quando nel 2001 vinse il festival con Luce (Tramonti a nord-est), per convincere Elisa a tornare in gara sul palco dell'Ariston. «Questi due anni sono stati straordinari per il livello di difficoltà che abbiamo affrontato - racconta la cantautrice -, questo mi ha portato a reagire con la musica, cercando di dare il massimo. Se non ci fosse stato tutto quello che c'è stato forse non avrei fatto un doppio album e forse non sarei tornata a Sanremo, il passo più bello che potevo regalarmi per aprire il nuovo lavoro. Pensavo valesse la pena ritornare per parlare a tutti». La pandemia, racconta, l'ha cambiata (anche perché insieme ai figli ha cominciato a fare skate, in fuga da restrizioni e lockdown). O forse è solo che «crescendo, ho capito che non mi interessa più la meta, ma il viaggio, cosa sentiamo mentre lo facciamo. Mi interessa la qualità del mio tempo e ho sviluppato un'attitudine al carpe diem. Forse ce l'eravamo tutti un pò dimenticato».
La canzone che Elisa porta in gara, O forse sei tu, è una ballad romantica che porta l'ascoltare in mondi magici e fatati. «E molto lo si deve all'orchestra - aggiunge l'artista friulana -.
«A differenza del passato, con album in cui sperimentavo un genere per volta, oggi cerco di far convivere le varie sperimentazioni perché ritengo che sia giusto e necessario prendersi la libertà di esprimersi. Anche per rigenerare i contenuti stessi. Mi piace potermi muovere liberamente tra una cosa e l'altra. I generi sono secondari rispetto al messaggio delle canzoni. La semplicità diventa un punto di arrivo e non di partenza». Cavalcando lo stesso spirito di libertà, Elisa ha scelto What a Feeling, l'iconico brano di Flashdance. «Mi piace la storia del film: una ragazza che lotta per riuscire a realizzare i propri sogni. Gli stessi che ho vissuto io, che da parrucchiera di provincia sono riuscita a vivere con le mie canzoni. Mi piace raccontare quell'immaginario. E poi è anche un tributo a Moroder, a un sound potentissimo che ha segnato la storia e che torna a trionfare decadi dopo».