Sanremo, Elisa torna in gara dopo 21 anni: «La pandemia mi ha cambiata»

La canzone che Elisa porta in gara, "O forse sei tu", è una ballad romantica che porta l'ascoltare in mondi magici e fatati

Elisa torna in gara dopo 21 anni: «La pandemia mia ha cambiata»
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Martedì 1 Febbraio 2022, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 20:06

Ci sono voluti 21 anni, da quando nel 2001 vinse il festival con Luce (Tramonti a nord-est), per convincere Elisa a tornare in gara sul palco dell'Ariston. «Questi due anni sono stati straordinari per il livello di difficoltà che abbiamo affrontato - racconta la cantautrice -, questo mi ha portato a reagire con la musica, cercando di dare il massimo. Se non ci fosse stato tutto quello che c'è stato forse non avrei fatto un doppio album e forse non sarei tornata a Sanremo, il passo più bello che potevo regalarmi per aprire il nuovo lavoro. Pensavo valesse la pena ritornare per parlare a tutti». La pandemia, racconta, l'ha cambiata (anche perché insieme ai figli ha cominciato a fare skate, in fuga da restrizioni e lockdown). O forse è solo che «crescendo, ho capito che non mi interessa più la meta, ma il viaggio, cosa sentiamo mentre lo facciamo. Mi interessa la qualità del mio tempo e ho sviluppato un'attitudine al carpe diem. Forse ce l'eravamo tutti un pò dimenticato».

La canzone che Elisa porta in gara, O forse sei tu, è una ballad romantica che porta l'ascoltare in mondi magici e fatati. «E molto lo si deve all'orchestra - aggiunge l'artista friulana -.

Se togli quella, togli tanto del pathos che si crea. Ce l'avevo nel cassetto da anni, ma è solo quando ho scritto strofa e special mi sono convinta che era lei, che era arrivata». Difficile, dice, spiegare il senso di una canzone, «perché trovo che sia sminuente», ma poi prova a raccontare che il messaggio che vuole trasmettere «è quella stupida voglia di vivere che ti dà qualunque forma di amore. Quella potenza che ti cambia gli occhi e il modo di vedere il mondo». Il brano è uno dei tasselli che vanno a comporre il nuovo album «Ritorno al Futuro / Back to the Future», in uscita il 18 febbraio per Island Records, che rispecchia le sue due anime, con un disco in italiano ed uno in inglese. Venticinque tracce che raccontano anche una nuova Elisa, di cui si avrà un'anteprima al festival.

 

«A differenza del passato, con album in cui sperimentavo un genere per volta, oggi cerco di far convivere le varie sperimentazioni perché ritengo che sia giusto e necessario prendersi la libertà di esprimersi. Anche per rigenerare i contenuti stessi. Mi piace potermi muovere liberamente tra una cosa e l'altra. I generi sono secondari rispetto al messaggio delle canzoni. La semplicità diventa un punto di arrivo e non di partenza». Cavalcando lo stesso spirito di libertà, Elisa ha scelto What a Feeling, l'iconico brano di Flashdance. «Mi piace la storia del film: una ragazza che lotta per riuscire a realizzare i propri sogni. Gli stessi che ho vissuto io, che da parrucchiera di provincia sono riuscita a vivere con le mie canzoni. Mi piace raccontare quell'immaginario. E poi è anche un tributo a Moroder, a un sound potentissimo che ha segnato la storia e che torna a trionfare decadi dopo».

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