Elio e Le Storie Tese: «Ci sciogliamo (ma solo in Italia) perché gli italiani non ci meritano»

Elio e Le Storie Tese: «Ci sciogliamo (ma solo in Italia) perché gli italiani non ci meritano»
di Veronica Cursi
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Giovedì 15 Marzo 2018, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 21:54

«Ma vi sciogliete davvero?». La domanda è legittima dopo quello che doveva essere l’ultimo concerto di dicembre a Milano, con tanto di lapide gigante “R.I.P. Elio e le storie tese”, e invece poi è arrivato l’annuncio di nuove “ultime” date, Sanremo e un nuovo disco live con due inediti.
«Noi ci siamo già sciolti - precisano Elio, Faso e Cesareo ospiti al Messaggero tv - Questo è un caso rarissimo: un gruppo già sciolto che fa un tour. E' come "Ritorno al futuro": andiamo avanti e indietro nel tempo».
Ma poi da (ex?) precisano: «Ci siamo sciolti ma solo in Italia, possiamo andare avanti all'estero. La verità è che ci siamo sciolti perchè gli italiani, o almeno una parte di italiani, non ci merita. Non si sono neanche sforzati di capirci. Se fossimo nati all'estero sarebbe stato diversissimo».

A Roma vi vedremo per l'ultima volta insieme il 12 maggio al Palalottomatica, cosa dobbiamo aspettarci?
«Sarà "er concerto", durerà tre ore, ci sarà una seleziine di brani dal vivo che Elio sa a memoria senza leggere il gobbo e una scaletta che va dagli albori alle ultime canzoni. Con questo concertone accontenteremo nonno, figlio, nipote e pure quello che ancora deve nascere».



C'è stata una polemica quando avete annunciato l'ultimo concerto di Milano e poi sono arrivate le date del tour in giro per l'Italia.
«Ma quello di Milano è stato davvero l'ultimo concerto di Elio e Le storie Tese. Noi oggi siamo gli ex Elio e Le storie Tese. E siccome non tutti hanno potuto assistere al concerto di Milano abbiamo accettato di fare un tour per salutare tutti ma da gruppo già sciolto».
 
 


Ma perché vi siete sciolti?
«Perché sciogliersi è una figata. Anzi lo vogliamo dire ai giovani: se non siete ancora band, fate una band e scioglietevi, se siete già band scioglietevi subito».

Progetti per il futuro, state pensando a una carriera da solisti?
«Certo e ci saranno anche sotto collaborazioni tra parti di Elio e Le storie Tese. Poi stiamo pensando ad altro: vogliamo ad esempio fare qualcosa di nuovo sui social, come influencer. Ma soprattutto abbiamo in mente un nuovo tipo di Festival di Sanremo: un Festival della canzone senza canzoni, tanto alla gente importa solo del conduttore, della valletta, della scenografia».

Una frecciatina al Sanremo di Baglioni?
«No è pura verità. Perchè ci si ostina a fare la gara di canzoni che tanto non interessa a nessuno e si guarda agli ospiti o ai vestiti. La musica sta cominciando a stufare».

Che poi voi a Sanremo siete arrivati ultimi
«E' un obiettivo a cui puntavamo da 22 anni. Mica è facile arrivare ultimi: non devi fare così schifo per essere preso ma abbastanza per arrivare ultimo. Abbiamo temuto fino alla fine che Fogli e Facchinetti ci rubassero il posto».

Chi sono i vostri eredi?
«I Kolors, perchè come noi hanno puntato da sempre sull'aspetto fisico, suonano benissimo da tanti anni anche se hanno un seguito un po' più femminile.certo confidavamo molto nella Dj Francesco band, ma si sono sciolti ancora prima di formarsi».

Lo Stato Sociale?
«Hanno delle caratteristiche che li mettono molto in contato i giovani e con la musica di ora: il cantante è stonato, ad esempio». 




 

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