Duecento coristi augurano Felice Natale eseguendo a cappella Jingle Bells Video

Jingle Minor
di Valentina Venturi
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 15:47

Il canto porta gioia e un'inspiegabile sensazione di libertà. Per questa ragione e nel contempo per festeggiare l'insolito Natale 2020, duecento coristi si sono uniti telematicamente, per augurare a tutti buone feste cantando la colonna sonora natalizia per eccellenza: "Jingle Bells". Ma visti i tempi fuori dal comune, la canzone è stata rivisitata in chiave blues, su un’inedita tonalità minore. 

Il video, che richiama le atmosfere fiabesche dei film di Tim Burton, è stato realizzato da “Decanteron” un collettivo composto da sette gruppi corali romani: Coro Cantering, Il Coro che non c’è, Coro della Collina, Le Mani Avanti, Minuscolo Spazio Vocale, Occhi Chiusi In Mare Aperto, Coro Zenzero. Tutti insieme fanno parte dell’Associazione Culturale Decanto, che da anni opera nel settore della musica a cappella.

ll coordinatore del progetto "a cappella" è Dodo Versino, fondatore dell’Anonima Armonisti di Roma, nonché maestro di coro che da anni insegna anche in svariati licei. «Nel mezzo di questa pandemia - ha dichiarato Versino - che ha sconvolto le nostre esistenze, volevamo raccontare un Natale decisamente insolito, pieno di nostalgia e di preoccupazioni, in cui siamo costretti a stare lontani.

Allo stesso tempo però volevamo prenderci la libertà di provare a sdrammatizzare la situazione. È stato un modo per tentare di sospendere per un attimo il distanziamento a cui siamo sottoposti, come persone e come gruppo corale, sperimentando vie alternative per stare insieme, sorridendo anche se da lontano e mascherati».

Con il suo “il Coro Che non c’è” composto da giovanissimi, Versino ha già realizzato diversi video con gli studenti di diversi licei romani, che hanno raggiunto più di 700K di visualizzazioni complessive come il medley dei Queen a “Helplessly Hoping” di Crosby Stills & Nash. Quest'ultima versione, realizzata dal coro a distanza in pieno lockdown, ha commosso David Crosby stesso che ha affermato: «Questa è la versione più bella che abbia mai sentito, forse la preferisco all’originale». 

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