«Queste due dimensioni -continua- mi davano una specie di equilibrio che credevo fosse buono, ma era tutta un’illusione per me». Dorian Kite sottolinea di avere «deciso di scrivere un testo molto personale ma nel quale tutti potessero riconoscersi, perché la sofferenza è un qualcosa che ognuno di noi vive a suo modo». Di fatto, quindi, l’artista mette in luce una dimensione di equilibrio illusorio tra le notti passate sopraffatto dalle sostanze e quelle con una donna che gli ha lasciato solamente una relazione marcia. Il brano, apparentemente triste, nasconde in sé una forte energia, data sicuramente dalla scelta di un sound trap-edm. Cruciale, come racconta lo stesso Dorian Kite, l’incontro con una figura che ha segnato una vera svolta nel suo percorso artistico: «Da quando ho conosciuto il mio giovane manager, Mario Pellegrini, sento che il mio progetto è finalmente quadrato. Non mi sento più solo».
«Credo che nella musica ci sia bisogno di una personalità dionisiaca come la mia e una apollinea come quella di Mario. E ora -aggiunge- finalmente sono pronto a percorrere la mia nuova strada». Accanto a Mario, anche la figura di Gabriele Formiconi è sicuramente importante in questa crescita: «Ci tengo a ringraziare anche lui per la grande dedizione e disponibilità al progetto nella realizzazione dei tre video-narrazioni promozionali che abbiamo pubblicato su Instagram per raccontare ancor meglio Luna Storta prima della sua pubblicazione» sottolinea infine l’artista.
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