Diritto d'autore, alla vigilia del voto a Strasburgo appello della Siae e di grandi artisti

Il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol
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Lunedì 25 Marzo 2019, 14:16
Da Mogol a Morricone, passando per artisti del calibro di Piovani e Conte, è un coro unanime quello degli autori che «chiedono che il Parlamento Europeo approvi in via definitiva la Direttiva Copyright per assicurare un giusto compenso del diritto d'autore nel mondo digitale. I giganti del web rappresentano oggi i principali punti di accesso alle opere dei creatori, generando enormi guadagni per loro ma offrendo un ritorno quasi inesistente agli autori». È quanto evidenzia la Siae in una nota nella quale sottolinea che è «doveroso per un Paese civile proteggere il diritto degli autori di vedere riconosciuta la proprietà della loro produzione. Tale principio vale anche nei confronti delle piattaforme che traggono profitto dalla produzione culturale senza volersi assumere alcuna responsabilità per le violazioni dei diritti degli autori. Sono attori che hanno un enorme potere di influenzare l'opinione pubblica e che non hanno esitato a farlo».

Per lanciare l'ultimo appello ai parlamentari europei alla vigilia della votazione del 26 marzo sono scesi in campo il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol, i due premi Oscar Ennio Morricone e Nicola Piovani e  Paolo Conte. «Questa direttiva - spiega il Ennio Morricone - serve a ristabilire che il lavoro creativo deve essere remunerato, così come la storia dei nostri padri fondatori ci ha insegnato». «Questo - aggiunge Piovani - non è qualcosa che va a vantaggio dei pochi autori ricchi, ma va a vantaggio dei tanti, tantissimi autori che ricchi non sono, e dei tanti giovani autori che hanno diritto a vedere riconosciute le opere del proprio ingegno, perché questa è una premessa perché esista la libertà degli autori, la ricchezza e la diversità dei contenuti».
A seguire il voto a Strasburgo ci sarà una delegazione di studenti del Conservatorio di Musica Santa Cecilia, dell'Accademia Silvio D'Amico e del Centro Sperimentale di Cinematografia, partiti in pullman da Roma, per testimoniare con la loro presenza che l'approvazione della Direttiva Copyright è una questione che riguarda il futuro della creatività.
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