Per lanciare l'ultimo appello ai parlamentari europei alla vigilia della votazione del 26 marzo sono scesi in campo il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol, i due premi Oscar Ennio Morricone e Nicola Piovani e Paolo Conte. «Questa direttiva - spiega il Ennio Morricone - serve a ristabilire che il lavoro creativo deve essere remunerato, così come la storia dei nostri padri fondatori ci ha insegnato». «Questo - aggiunge Piovani - non è qualcosa che va a vantaggio dei pochi autori ricchi, ma va a vantaggio dei tanti, tantissimi autori che ricchi non sono, e dei tanti giovani autori che hanno diritto a vedere riconosciute le opere del proprio ingegno, perché questa è una premessa perché esista la libertà degli autori, la ricchezza e la diversità dei contenuti».
A seguire il voto a Strasburgo ci sarà una delegazione di studenti del Conservatorio di Musica Santa Cecilia, dell'Accademia Silvio D'Amico e del Centro Sperimentale di Cinematografia, partiti in pullman da Roma, per testimoniare con la loro presenza che l'approvazione della Direttiva Copyright è una questione che riguarda il futuro della creatività.
© RIPRODUZIONE RISERVATA