Il filo rosso che lega il programma scelto da Varvara per il suo recital ravellese può essere ricondotto alla figura di Claude Debussy, di cui quest’anno si celebra il centenario della morte. Apertura con tre brani di un autore venerato da Debussy, Jean Philippe Rameau: Allemande, Le Rappel des Oiseaux, Tambourin, poi Le plus que lente e le Valse Romantique dello stesso Debussy, per passare poi agli otto Valses nobles et sentimentales di Ravel.
Celeberrimo l’antipatia di Debussy verso Ravel da egli stesso definito «fachiro incantatore che fa nascere i fiori da una sedia». Debussy fu tra i primi francesi a conoscere e ammirare l’arte di Musorgskij (il ciclo liederistico La camera dei bambini), come Ravel, che fu famoso trascrittore per orchestra (1922) dei Quadri di un’esposizione, il ciclo pianistico che Musorgskij compose in tre settimane nell’estate del 1874. Ecco allora la scelta di Varvara di queste pagine per il finale del concerto.
Informazioni: www.ravellofestival.com
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