Da Suzanne Vega a Bollani, da Caparezza a Veloso: dal rock al tango ce n'è per tutti i gusti

Stefano Bollani
di Fabrizio Zampa
26 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Luglio 2018, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 00:32

LUNEDI’ 16 LUGLIO
 
 
Rock/Suzanne Vega alla Casa del Jazz

Nata a Santa Monica, California, ma cresciuta a New York fin da bambina, in quartieri non facili come Spanish Harlem e Upper West Side, Suzanne Vega a 59 anni appena festeggiati (li ha compiuti l’11 luglio, mercoledì scorso, ed è l’ennesima dimostrazione del fatto che quando si tratta di buona musica l’età non conta, anzi più aumenta e più garantisce anima, esperienza, sensibilità, coinvolgimento del pubblico e via di questo passo) resta uno dei personaggi più affascinanti di quel cantautorato americano scarno ma essenziale che punta su atmosfere intimiste e surreali ma perfettamente definite. Dispensa emozioni sincere, adora farlo dal vivo e stasera presenta una selezione dei suoi tanti successi, dai brani dei primi album a quelli dell’ultimo cd Lover, Beloved: Songs from an Evening with Carson McCullers, raccolta di canzoni che fanno parte di una piece teatrale sulla scrittrice americana Carson McCullers, che ebbe una vita dura e scomparve nel 1967.
Per Suzanne Vega «la musica è qualcosa che si fa con la voce e con la chitarra, qualcosa di molto semplice fatta di melodie o a volte di sola voce, qualcosa che una persona fa per gli altri. Ma è soprattutto qualcosa che mi dà la possibilità di fare quello che mi piace di più: raccontare storie». E continua a raccontarle da anni e anni. «Ormai - dice - la musica è un grande caos fatto di tutto, ma a me piace in particolare quella musica che ha una funzione nella vita. Una canzone è come un quadro, e puoi metterci dentro tutto ciò che vuoi, dal tuo modo di vedere il mondo ai tuoi punti di vista su mille argomenti, a cominciare dall’esistenza». E stasera, nel quadro dei Concerti nel Parco, Suzanne, voce e chitarra, è in duo con il chitarrista Gerry Leonard per un live semplice, di quelli che lei ama e che sono fatti con il cuore.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 

 

 
 
Hip hop/Caparezza live a Rock in Roma

Prigioniero di se stesso: così il rapper Caparezza riassume la sua situazione nonché il suo ultimo album Prisoner 709, uscito nel settembre scorso tre anni dopo il precedente Museica: è un disco molto personale, accolto da un successo enorme, nel quale il rapper si racconta e analizza le sue emozioni e sensazioni verso il mondo che lo circonda e nel modo in cui lo affronta e cerca di sopravvivergli, lui che per natura si sente sempre un inquieto e che per mettere in scena i suoi nuovi brani ha fatto una fatica quasi sovrumana, alla faccia di chi lo ritiene uno che considera il palco quasi come la sua casa. Protagonista dell’omonimo tour che lo vede girare l’Italia con platee sempre più gremite (in inverno  ha avuto una ventina di tutto esaurito, a fine giugno è ripartito dal Lucca Summer Festival e domani arriva a Rock in Roma per la nona data estiva), Caparezza, ovvero il ragazzo Michele Salvemini, da Molfetta, ormai ha 44 anni ed è diventato grande, ma davanti a platee sconfinate quella che sembra disinvoltura è in realtà un gesto quasi eroico.
Abbiamo già detto che vederlo dal vivo ti diverte, ti coinvolge, ti entusiasma, offre un live pieno di trovate, ribellioni e incongruenze, e ti fa capire che la musica non è solo note ma anche follìa, una follìa buona e piena di sorprese, invenzioni, imprevisti. E in poche stagioni il rapper ha dovuto fare i conti con l'altro Michele, l’essere umano che divide mondo e scena con l’artista: fra i  successi è arrivato un problema fisico, cioè l’acufene, o tinnitus, malattia professionale che ha già colpito tante  rockstar, da Pete Townshend a Jeff Beck, Eric Clapton, Neil Young, Phil Collins. E’ un disturbo dell’udito che fa sentire fischi, ronzii e rumori assai fastidiosi, specie per chi fa il musicista, e l'ha costretto a fermarsi e pensare. Ma il problema dell’acufene però non toglie una virgola alle sue performance.
«Il mio nuovo album è il più cupo che abbia mai fatto, ma un disco non deve piacere, deve solo esistere. La logica del disco che deve piacere porta alla pubblicazione di dischi piacioni. Io   quando scrivo ho un solo referente: me stesso», dice. E bastano i titoli delle sedici canzoni, registrate fra Molfetta e Los Angeles con partner come  Chris Lord-Alge, Max Gazzè, John De Leo e il newyorkese Darryl McDaniels dei Run DMC, per capire come al suo posto ci si possa sentire prigionieri: da Prosopagnosia a Confusianesimo, da Il testo che avrei voluto scrivere a Migliora la tua memoria con un click, Larsen, ”L’infinto” (proprio così: è una variante di ”infinito”), Autoipnotica. Per un rapper pieno di fantasia e creatività come lui sono titoli normalissimi, eppure Caparezza riesce a trasmettere un senso di insicurezza che farebbe tremare ognuno di noi. Lui vince usando alla grande l’ironìa e la provocazione.
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 21
 
 
Jazz/Stefano Bollani, in Brasile con Que Bom

Ormai lo sanno tutti che Stefano Bollani non è solo un formidabile pianista capace di affrontare qualsiasi tipo di musica (dalla canzone d’autore al Volo del calabrone di Rimsky-Korsakov, dall’opera lirica al jazz più raffinato, da Beethoven ai classici napoletani o alle composizioni di George Gershwin suonate con tanto di orchestra sinfonica) ma anche un musicista che si diverte a giocare con i generi più diversi. «La musica acquista senso se crea vita dentro di noi, se ci fa reagire», dice, e chi magari non l’ha mai ascoltato dal vivo ma ricorda il suo Sostiene Bollani, delizioso programma televisivo su RaiTre, non può che essere d’accordo sul fatto che il pianista, milanese ma cittadino del mondo, annata 1972, è un musicista che può permettersi di tutto.
Per lui «il divertimento è fare sempre cose diverse», e di cose diverse ne ha fatte tante, dalle sue collaborazioni con star come Gato Barbieri, Chick Corea, Bill Frisell, Richard Galliano, Egberto Gismonti, Lee Konitz, Bobby McFerrin, Pat Metheny, Caetano Veloso, Phil Woods, i nostri Enrico Rava, Gianmaria Testa, Banda Osiris e mille altri alle sue partecipazioni a UmbriaJazz, dai concerti sempre imprevedibili alle colonne sonore e ai suoi viaggi nella musica del mondo.
Una delle passioni di Stefano è il Brasile. Dopo Carioca, album del 2007 nel quale traduceva in jazz sedici brani made in Brazil (il cd, vendutissismo, è stato ripubblicato un anno dopo con l’aggiunta di tre pezzi inediti suonati dal vivo) e «con il mio pianoforte al posto del cantante», adesso è la volta di Que Bom, disco realizzato tutto a Rio de Janeiro e pubblicato a maggio, nel quale rinnova e rinforza il suo legame con il paese sudamericano non tornando a rileggere successi di grandi autori ma con sedici brani tutti firmati da lui nel quale dimostra, come se ce ne fosse bisogno, di essere un eccellente compositore. Al suo fianco suonano diversi rappresentanti della musica brasiliana: Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria, Armando Marçal e il giovane Thiago da Serrinha alle percussioni. Inutile darvi l’ordine di correre a comprarlo, se non l’avete già fatto: ve lo procurerete dopo il live di stasera nel quale Stefano, con la stessa formazione del disco, lo presenta al vivo.
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Blues/Watermellon Slim live al Monk

L’americano Watermelon Slim, 69 anni, è una vera leggenda del blues contemporaneo. Da anni stabilitosi a Clarksdale, Mississippi, segue la scia dei bluesman di quella città nel magico Delta del Mississippi. Reduce del Vietnam, ferito in combattimento inizia la riabilitazione suonando uno strumento locale. Tornato in patria nel 1973 incide Merry Airbrakes, famoso album di folk blues di protesta, vicino ai suoni di Nick Drake, dopodiché scompare per decenni. Giornalista, docente universitario, truck-driver e mille altri lavori, torna con Fried Okra Jones nel 1999, un disco che fa ripartire la sua carriera: dodici album fino all’ultimo Golden Boy che presenta a Roma. Sciolta la sua band The Workers, da quattro anni prosegue la carriera solista. Per gennaio 2019 è prevista l'uscita di un nuovo disco e nel frattempo, con voce, chitarra slide e armonica, gira il mondo con i suoi blues affascinanti.
Monk, via Giuseppe Mirri 35, ore 22
 
 
Tango/Celimontana diventa una milonga

Il lunedì è in programma Celimontango, progetto che trasforma lo spazio in mezzo al verde della villa in una milonga aperta agli appassionati del genere: l’evento è a cura di Il Principe e dj Vargas, al completo di lezioni di tango a cura di Santiago Castro e Francesca del Buono.  E alle 22 c’è Vera y los Cuartetango, orchestra di tango italo/argentina con la vocalist Vera Dragone, il pianista Luis Gabriel Chami, Raul Dousset al flauto, Giuliano Bisceglia al violini, Gianfranco Benigni al violoncello, Giampaolo Costantini al bandoneon e Giuseppe Civiletti al contrabbasso.
Village Celimontana, via della Navicella 12, dalle ore 20
 
 
MARTEDI’ 17 LUGLIO
 
 
Rock/Little Steven & Band a Villa Ada

Little Steven, ovvero Steve Van Zandt, già braccio destro di Bruce Springsteen nella E Street Band, torna con The Disciples of Soul per recuperare uno degli appuntamenti saltati nel 2017. Arriva con un nuovo show e i brani dell’album Soulfire Live, registrato durante le tappe dello scorso anno: un’avventura attraverso la storia del rock’n’roll e i pezzi tratti dalla sua lunga carriera, che dimostra la sua conoscenza approfondita, il suo talento e il suo assoluto amore per il genere in tutte le sue forme. «Il mondo, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, sta tornando indietro, i più elementari principi democratici sono in pericolo, e sono convinto la musica sia una delle migliori medicine senza frontiere, ideale per coinvolgere la gente – dice. - Ho la miglior band che abbia mai avuto, 15 musicisti in grado di suonare di tutto, e i concerti sono una sorta di ritratto della mia storia musicale, un modo per parlare ai mie vecchi amici e anche a un nuovo pubblico ma anche di rispondere a un mondo che sarà presto guidato dalla Russia e dalla Cina». Soulfire Live esce proprio mentre Little Steven and the Disciples of Soul si preparano ad imbarcarsi in un nuovo grande tour di beneficenza dedicato a TeachRock, l’iniziativa di Rock and Roll Forever Foundation che mira a portare la musica alle interno delle scuole medie e superiori in America.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 
 
Rock/James Blunt al Roma Summer Fest

Quarantaquattro anni, oltre trenta milioni di dischi venduti (più 625 milioni di views su YouTube e oltre 680 milioni di streams nelle piattaforme digitali), inglese di Salisbury, già militare nella guerra del Kosovo (e lì scriveva canzoni fra una sparatoria e l’altra), James Blunt torna in Italia con il suo The Afterlove Tour (intitolato come il suo quinto album uscito a marzo) nella sua versione estiva, che segue quello invernale proposto nel novembre scorso al Palalottomatica. Tra rock, folk e pop, il cantautore e polistrumentista britannico (pianoforte, chitarra, organetto, mellotron) considera The Afterlove il suo miglior disco, realizzato grazie a un lavoro di gruppo con autori e producer come Ed Sheeran, Ryan Tedder, Emily Warren (The Chainsmokers), Mozella (Miley Cyrus, Madonna) e Stephan Moccio (The Weeknd). Apre la serata il nostro Mattia De Simone.
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, dalle ore 20.30
 
 
Hip hop/Noyz Narcos live a Rock in Roma

Noyz Narcos, all’anagrafe Emanuele Frasca, romano, 39 anni, è uno dei nostri rapper più popolari, e stasera replica il concerto che avrebbe dovuto dare il 15 giugno a Villa Ada e che venne rinviato. Dopo il successo dell’album Enemy, a fine maggio è partito l’Enemy tour 2018, nel quale dopo una lunga assenza dalla scena Noyz torna più entusiasta che mai per presentare live il nuovo lavoro. In scaletta, oltre ai suoi hit, il brano che dà il titolo al disco, il singolo Sinnòme moro (omaggio alla grande Gabriella Ferri) e altri titoli incisi con la collaborazione di famosi rapper, da Salmo a Coez, Luchè, Capo Plaza, Achille Lauro, Rkomi, Carl Brave & Franco.
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 22
 
 
Jazz/Orchestra Nazionale Giovani Talenti

L’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti (ONJGT) riunisce una serie di giovani musicisti alle prese con un repertorio al quale hanno contribuito grandi voci della scena nazionale contemporanea. L’organico, legato alla policulturalità del jazz contemporaneo, è diretto dal contrabbassista, violoncellista e compositore Paolo Damiani, schiera le voci di Camilla Battaglia e Costanza Alegiani, i sax di Mattia Feliciani e Simone Alessandrini, le trombe di Giacomo Tantillo e Francesco Fratini, il trombone di Michele Fortunato, il violino di Federico Zaltron, il piano di Manuel Magrini, la chitarra di Massimo Imperatore, il basso di Damiani e la batteria di Enrico Smiderle.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Jazz/Swing al Village Celiemontana

Ogni martedì si balla al Village Celimontana con la serata a tema Swing Swing Swing: si comincia con una lezione di ballo gratuita, poi c’è il concerto della Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band, che propone musica della tradizione americana, dal ragtime al dixieland, dallo swing al blues, con brani che vengono da New Orleans, resi celebri da Buddy Bolden, King Oliver, Jelly Roll Morton, Sidney Bechet, Louis Armstrong.
Sono Alfredo Verga (chitarra e voce), Alessandro Panella (contrabbasso), Ettore Patrevita (sax soprano) e Antonello Rapuano (pianoforte). A fine serata un Djset Only Swing di Lalla Hop e Dj Arpad.
Village Celimontana, via della Navicella 12, dalle ore 20
 
 
MERCOLEDI’ 18 LUGLIO
 
 
Musica/ Dobet Gnahoré, un Grammy dalla Costa d’Avorio

Dobet Gnahoré, 36 anni, è una vocalist, percussionista e danzatrice della Costa D’Avorio. Figlia del percussionista Boni Gnahoré, ha fondato il gruppo Na Afriki con musicisti francesi e tunisini armati di strumenti varii, dalle chitarre alla sanza (una specie di xilofono), balafon (una marimba) fino alle percussioni di calebasse e bongo. Dobet mescola suoni africani all’elettronica, interpreta le sue composizioni in differenti lingue africane (dal Beté al Fon, Baoule, Lingala, Malinke, Bambara, Swahili, Xhosa o Wolof, oltre che in francese e in inglese), nel 2010 ha vinto un Grammy con il suo disco Pearls, stavolta è in tour per presentare l’ultimo album Miziki e con lei suonano il chitarrista francese Colin Laroche de Féline, la corista e ballerima ivoriana Honakami Tapé e il percussionista marsigliese Hamid Gribi.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 
 
Jazz/Arriva il dixieland dei Freexlander

The Freexielanders sono un ottetto la cui musica affonda le proprie radici nella tradizione Dixieland, e propongono la loro personale visione di musiche scritte e arrangiate negli anni Trenta. Il “free” del nome indica il senso di libertà del gruppo, poco incline al rispetto di rigidi schemi e pronta a improvvisazioni funamboliche. Sono Aurelio Tontini (tromba), Giancarlo Schiaffini (trombone), Eugenio Colombo (sax alto), Alberto Popolla (clarinetti), Errico de Fabritiis (sax tenore), Francesco lo Cascio (vibrafono), Gianfranco Tedeschi (contrabbasso) e Nicola Raffone (batteria).
Casa del Jazz, viale di Porta Ardatina 55, ore 21
 
 
Jazz/Andrea Pagani al Village Celimontana

Canzoni senza voce è il nuovo progetto strumentale dell'Andrea Pagani Trio, che propone brani originali e famose canzoni italiane e internazionali arrangiate in jazz, come quelle del loro ultimo album Bravi bravi, ma ce l’avete una cantante?, che presentano nella serata. Con Pagani al pianoforte suonano Daniele Basirico al contrabbasso e Massimiliano De Lucia alla batteria. Il sound del trio spazia fra ballate e swing, ritmi brasiliani e caraibici, rivisitazioni funky e soul in pieno sapore anni ‘70, con uno stile personale e libero dagli schemi, un po’ d’ironia e la voglia di divertirsi a reinterpretare senza parole il fascino delle canzoni.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Blues/The Lemon Squeezer, jam al Charity

Settimana a tutto blues al club romano, stasera con una jam coordinata dalla band The Lemon Squeezer, ovvero Angelo Auciello (voce e chitarra), Emiliano Tremarelli (chitarra) e un batterista. Tutti i musicisti, bluesman e blueswoman sono invitati a salire sul palco e unirsi al trio.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
GIOVEDI’ 19 LUGLIO
 
 
Jazz/Randy Weston, 92 anni, live con gli African Rhythms

Il pianista Randy Weston, americano di Brooklin, nero, classe 1926, alla faccia dei suoi 92 anni è uno dei musicisti più rappresentativi della sua generazione e ha un legame profondo e inestinguibile con l’Africa, anche se la sua famiglia è di origini jamaicane. «E’ importantissimo insegnare la storia e le origini della nostra musica, che viene direttamente dal continente africano, e noi musicisti dobbianìmo anche essere degli storici», dice. Definito “uno dei pianisti e compositori più visionari del mondo", ancora oggi ha un’incessante attività di ricerca musicale che si fonda sul rapporto tra il jazz e le radici più profonde dell’odierna musica afroamericana. Lo potete ascoltare con gli African Rhythms, il suo quartetto composto da Alex Blake al contrabbasso, Neil Clarke alle percussioni africane e al trombone e Tk Blue al sax alto.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardatina 55, ore 21
 
 
Rock/Jethro Tull al Roma Summer Fest

Tempo fa il flautista Ian Anderson, scozzese, 71 anni, è venuto in Italia con uno show nel quale proponeva live gli hit della band e i brani del suo album Homo Herraticus, ma adesso torna con la leggendaria formazione di progressive rock dei Jethro Tull per festeggiare con un tour mondiale il mezzo secolo di carriera: con Ian Anderson (flauto, mandolino, armonica, voce) ci sono John O’Hara (tastiere), Florian Opahle (chitarra), David Goodier (basso) e Scott Hammond (batteria). La band, che aveva debuttato il 2 febbraio del 1968 al famoso Marquee Club di Londra, offre The Best Of, il meglio dei grandi classici del rock che l’hanno resa celebre. Racconta la storia di un gruppo che ha alle spalle più di 65 milioni di dischi venduti e piu' di 3.000 concerti in 40 diversi paesi. Per gli appassionati di progressive rock è l'occasione di ritrovare e ascoltare dal vivo brani storici come Aqualung, Thick as a Brick, Locomotive Breath, Bouree, Driving Song, My God, Living In The Past, Pussy Willow, Bungle In The Jungle e così via.
I Jethro, che mescolavano al rock il blues, il jazz e i sapori della musica classica, come poi avrebbe fatto buona parte del progressive di quell'epoca, sono diventati famosi grazie una ricetta insolita, che a fine anni Sessanta offriva come protagonista un flauto anzichè le solite chitarre elettriche che impazzavano dappertutto. «Sono molto orgoglioso di poter suonare la mia musica in ogni parte del mondo davanti a un pubblico variegato come quello che ha la nostra band, senza che ci siano barriere culturali, religiose, generazionali - dice Anderson. – La musica riesce a superare tutti quei confini che spesso la politica e i politici non sanno oltrepassare, e chi fa il mio mestiere ha quindi il dono di poter parlare di sentimenti comuni a ogni società. In India, negli Usa, in Sudamerica o in Europa abbiamo un rapporto profondo e di reciproco rispetto con chi viene ad ascoltarci, ed è un'esperienza  meravigliosa. Tempo fa eravamo in Turchia, e lì abbiamo dovuto rispettare le loro regole e fermare il concerto quando l’imam chiamava i fedeli alla preghera. Ma l'abbiamo fatto volentieri perché questo fa parte del rispetto che dobbiamo avere dovunque e nei confronti di qualsiasi pubblico». Buon divertimento.
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Blues/Zac Harmon e Joe Louis Walker al Parco Schuster

Spazio blues, stasera, al Parco Schuster. Si comincia alle 20.30 con Sarah Jane & The Olograms (la vocalist Sarah Jane, Luca Casagrande alla chitarra, Stefano Scoarughi al basso e Salvatore Leggieri alla batteria) per poi lasciare il palco a due leggende del blues: sono Zac Harmon e Joe Louis Walker. Harmon, cantautore, chitarrista e organista i cui riferimenti artistici sono Muddy Waters, B.B. King, Ike e Tina Turner, Albert King e Little Milton, offrirà brani originali e cover di artisti come Kevin Edmonds, Bob Marley, Michael Cooper e Freddie Jackson, per poi cantare un ultimo pezzo a due voci con l’erede di B.B. King, Joe Louis Walker. Californiano di San Francisco, Walker suona la chitarra da quando aveva 14 anni e non l’ha più lasciata, collaborando con James Cotton, Bonnie Raitt, Buddy Guy, Taj Mahal, Tower of Power, Ike Turner e Clarence “Gatemouth” Brown. Roba buona.
Parco Schuster Via Ostiense 182,dalle ore 20.30
 
 
Punk/Gogol Bordello a Villa Ada

I Gogol Bordello, che si definiscono la band gipsy punk più amata al mondo, mescolano violini, tamburi, marimba e chitarre distorte in spettacoli energici e irriverenti, si divertono e fanno divertire il loro pubblico. Con sette album alle spalle (successi come Super Taranta!, Gipsy Punks: Underdog World Strike e il recente Seekers and Finders, scritto durante un lungo periodo di permanenza in tre diversi continenti) sono in tanti: Eugene Hütz (voce e chitarra), Sergey Ryabtsev (violino), Thomas Gobena (basso), Pedro Erazo-Segovia (voce, percussioni), Pasha Newmerzhitsky (fisarmonica), Boris Pelekh (chitarra), Alfredo Ortiz (batteria), Pamela Racine e Vanessa Walters (voci e percussioni).
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 
 
Rock/The Chemical Brothers live a Capannelle

Gli inglesi The Chemical Brothers tornano a Roma in concerto con il mix di elettronica che li ha resi famosi già negli anni Novanta. Il duo formato da Tom Rowlands e Ed Simons, che si sono conosciuti da ragazzi, quando frequentavano l’università di Manchester, e hanno cominciato a lavorare come dj in un club proponendo musica techno, house e hip hop, è quello che insieme ai Prodigy ha spinto in primo piano l’elettronica d’Oltremanica  e si è imposto all’attenzione di pubblico e critica grazie ai live pulsanti e alle sonorità sempre innovative: ogni spettacolo è un’esperienza unica pensata ad hoc in ogni minimo dettaglio. Il loro stile ha le sue radici nella musica elettronica, spaziando nel big beat, nel trip hop e perfino nella techno: ne sono un esempio i brani ormai cult Hey Boy Hey Girl, Galvanize, Do It Again, che fanno ballare dai primi anni ‘90. L’ultimo lavoro è Born In The Echoes del 2015.
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 22
 
 
Rock/Myles Kennedy live a Ostia Antica

Dopo un affollatissimo show milanese in aprile, arriva finalmente in concerto a Roma il cantautore e chitarrista statunitense Myles Kennedy, da Boston, Massachussets, noto per essere il frontman del gruppo musicale hard rock Alter Bridge ma attivo anche come solista. Sarà l’occasione per ascoltare dal vivo i brani acustici del suo primo nuovo album intitolato Year Of The Tiger. In apertura di serata Dorian Sorriaux, chitarrista dei Blues Pills, presenta il suo progetto personale.
Teatro Romano di Ostia Antica, viale dei Romagnoli 717, ore 21
 
 
Jazz/Gli Atrìo al Village Celimontana

Gli Atrìo, cioè Gianluca Massetti (piano e tastiere), Dario Giacovelli (basso e effetti) e Moreno Maugliani (batteria) sono tre amici che rispettano tutti gli stili della musica e del jazz amano le melodie semplici e l’energia ritmica. Offrono brani originali, una costante ricerca di soluzioni ritmiche e riletture di pezzi provenienti dal mondo del jazz e della musica popolare.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Blues/ManConBlues al Charity

Il duo ManConBlues (sono il vocalist e chitarrista Marcello Convertini e l’armonicista Max Manganelli) propone un viaggio nel grandi classici del blues, con rivisitazioni imprevedibili e composizioni originali, il tutto  rispettando e mantenendo le intense atmosfere delle origini.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
VENERDI’ 20 LUGLIO
 

Jazz/Pat Metheny al Roma Summer Fest

Vincitore di 20 Grammy e recentemente entrato nella Downbeat Hall of Fame come musicista più giovane e quarto chitarrista (dopo Django Reinhardt, Charlie Christian e Wes Montgomery), Pat Metheny torna a Roma per una tappa estiva del lungo tour, partito nel 2016, nel quale presenta i maggiori classici del suo repertorio. Ad affiancarlo il fedele batterista Antonio Sanchez, la bassista malesiana Linda May Han Oh e il pianista britannico Gwilym Simcock. Metheny espande la sua ricerca compositiva anche alle sue esibizioni concertistiche: «Mi piace l'idea di mantenere aperta una composizione e lasciare che assorba tutto ciò che fluisce nel corso di un tour - dice. -  A questo punto della mia carriera, ho un repertorio vasto, diventato come un’unica grande cosa che per me non ha ormai confini o distinzioni tra questo o un altro periodo. Con Antonio, Linda e Gwilym, penso che potremmo fare tante cose, e magari scoprire ciò che il prossimo periodo ha in serbo per noi».
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Rap/Mezzosangue a Villa Ada

Con un nuovo disco in arrivo il rapper romano Mezzosangue torna sul palco con i brani dell'ultimo cd Soul of a Supertramp e alcuni inediti che faranno parte della prossima fatica discografica. A 26 anni è uno degli artisti più amati della seconda generazione di rapper italiani: i suoi testi, profondi e rispettosi della vecchia scuola hip hop, rappresentano le esigenze e le emozioni dei ragazzi più giovani. Sul palco porta sempre un passamontagna nero, da cui si vedono solo lo sguardo e le labbra che masticano rime dal sound romano, ma per lui contano il valore del suo messaggio e la sostanza di quello che canta, perché «sotto quella maschera ci può e ci deve stare chiunque». Lo affiancano lo storico dj Gengis Khan e il batterista Luca Martelli, e lo spettacolo ha attratto nel tour migliaia e migliaia di persone.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 
 
Blues/Lorenzo Pavia & Gang live al Charity

Armonicista, chitarrista e cantautore della tradizione country-blues, Lorenzo Pavia rilegge i grandi bluesman americani come Little Walter, Sonny Boy Williamson II, Robert Johnson, R.L. Burnside, Jimmy Reed, Jimmy Rogers e altri. Con un album alle spalle, Pictures del 2017, esplora il blues e il rockblues ed è in concerto insieme al chitarrista Stefano Palma.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
Jazz/Swing con la Big Band di Emanuele Urso

L’appuntamento del venerdì è con il clarinettista e batterista Emanuele Urso, che stasera è insieme alla sua numerosa Big Band, con tre trombe (Giuseppe De Simoni, Daniele Martinelli e Alessandro Fumarola), due tromboni (Nicola Fumarola e Alessandro Cicchirillo), cinque sassofoni (Marco Pace, Emiliano Mazzenga, Vittorio Cuculo, Stefano Di Grigoli e Lucia Cardone), Adriano Urso al pianoforte, Francesco Guarino alla chitarra, Giuseppe Civiletti al contrabbasso, Francesco Bonofiglio alla batteria e la vocalist Clara Simonoviez. Il repertorio è quello del jazz della Swing Era americana, periodo 1935-1945, con gli arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra. Apre alle 19 il Doduo, cioè la vocalist Francesca Pugliese e il chitarrista Luca Lavorgna.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
SABATO 21 LUGLIO
 
 
Rap/Sfera Ebbasta live a Rock in Roma

Un rapper amatissimo, che a maggio ha dovuto raddoppiare la data romana per soddisfare il suo pubblico: è Gionata Boschetti, meglio noto come Sfera Ebbasta, da Cinisello Balsamo. Annata 1992, ha venduto un mare di dischi, stasera torna a Roma e il suo ultimo cd RockStar viaggia col vento in poppa. «Ormai il rap è il nuovo rock. Il rock soprattutto in Italia è diventato musica leggera, e l’unica rockstar rimasta è Vasco Rossi», dice, e aggiunge che «nelle canzoni dico solo la verità, come ho sempre fatto». Credeteci, perché per davvero il ragazzo dice, canta e rappa quello che pensa, senza peli sulla lingua. Il suo primo album, intitolato col suo nome, ha superato le 50 mila copie (di questi tempi è una cifra) ed è ancora in classifica, mentre il nuovo RockStar si vende come il pane, e bisogna ammettere che è di ottima qualità: le prime note del primo solco, quello che dà il titolo al cd, sono morbide e delicate, però bastano pochi secondi per dare il via a una serie di brani che colpiscono subito il segno e che con la loronotevole energia (attenzione, solo apparentemente è un'energia stanca, svogliata e distratta) catturano non solo gli adolescenti, naturale obiettivo di chi come Gionata è nato pochi anni fa sul web, ma anche il pubblico “normale”.
Oggi Sfera viene definito il re del trap, cioè il sottogenere di maggiore tendenza dell'hip-hop. Due dettagli sul trap: negli anni Novanta si chiamavano trap house le case nella periferia di Atlanta, in Georgia, dove si spacciava droga, e il termine si usava per indicare i brani rap che parlavano di quei luoghi, di quei problemi e di quel mondo, nel Duemila le star del trap usavano molto l’Autotune (cioè il programma per processare digitalmente la voce) e ritmi con bassi molto robusti e scanditi dalle drum machine degli anni Ottanta, poi via via sono arrivati musica elettronica e sapori pop. E adesso c’è Sfera, al completo della sua sudatissima corona.
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 21
 
 
Cantautori/Caetano Veloso & Family al Roma Summer Fest

E’ un live molto particolare quello di stasera al Roma Summer Fest: il grande cantautore brasiliano Caetano Veloso sarà in concerto insieme ai suoi tre figli, Moreno, Zeca e Tom, in una tappa del loro nuovo tour intitolato Ofertorio. «Ho sempre desiderato fare musica dal vivo con i miei figli e da quando sono piccoli ho sempre amato stargli vicino. Ognuno di loro ha le sue particolarità. Ho sempre cantato per farli dormire,  e seguendo percorsi diversi tutti si sono avvicinati alla musica in un momento della loro vita», dice Veloso. In questo show, completamente in acustico, Caetano suonerà la sua amata chitarra e Moreno, Zeca e Tom si alterneranno con vari strumenti. Veloso & Family eseguiranno canzoni impossibili da dimenticare, come Um canto de afoxé para o Bloco do Ilê, O Leãozinho e Reconvexo. «È uno show per famiglie, nato dal mio desiderio di trasmettere felicità. Avere dei figli è la cosa più importante nella mia vita da adulto. Quello che ho imparato dalla nascita di Moreno, Zeca e Tom non ha un nome e non ha un prezzo. Credo che la nostra non sia solo una famiglia di musicisti qualunque: ci dev'essere per forza nel nostro DNA un gene dedicato alla musica».
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Pop/Laura Lausini, doppio live al Circo Massimo

Parte da Roma il nuovo tour di Laura Pausini, con due anteprime-evento al Circo Massimo che precedono una grande tournée internazionale che andrà in Europa, negli Stati Uniti e in America Latina. Con milioni e milioni di dischi venduti, Laura è la cantante italiana più amata nel mondo e festeggia i suoi 25 anni di carriera con questo lungo giro di concerti. La vocalist romagnola si dichiara molto emozionata per l’avventura che sta affontando e per la quale frotte di fan stanno già organizzando autobus e treni da mezza Italia. Laura non sarà come Roger Waters, però il suo pubblico ce l’ha, e probabimente è molto più numeroso di quello del buon vecchio Roger. A Roma sono già apparsi striscioni di benvenuto.
Circo Massimo, oggi e domani, ore 21
 
 
Rock/Caro Faber, Roma canta De Andrè

Sono passati diciannove anni dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè, e Roma Incontra il Mondo e Face Magazine propongono un altro evento dedicato al grande cantautore genovese, che ripercorre il suo repertorio e le sue canzoni più amate. Ci pensano il Faber Quartet (sono Marco Pinto, voce e basso, Bruno de Benedetto alle tastiere, Peppe D’Agostino alle chitarre e al bouzouki e Mimmo Condello alla batteria), le vocalist Angela Baraldi e Giulia Villari e altri ospiti. Uno dei versi di De Andrè, «T’ho amato sempre, non t’ho amato mai» (dallo splendido brano Amore che vieni, amore che vai) è alla base del progetto di Roma Incontra il Mondo 2018.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 21.30
 
 
Jazz/Bepi D’Amato al Village Celimontana

Abruzzese, annata 1959, Bepi D’Amato rende omaggio all’americano Artie Shaw, grande clarinettista scomparso nel 2004 all’età di ben 94 anni, che fu in quel periodo storico il maggior rivale di Benny Goodman. D’Amato, con il suo clarinetto e una band formata da Tony Pancella al pianoforte, Giorgio Rosciglione al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria, offrirà una serata dedicata a un pezzo della storia del jazz e a un eccentrico musicista che portò, grazie al suo modo originale di concepire la musica, molti cambiamenti e novità. Bepi ha vissuto per diverso tempo in America suonando insieme ai grandi musicisti statunitensi, ha collaborato come solista con grandi orchestre sinfoniche, ha inciso molti dischi e ha insegnato il suo strumento. Serata doc.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Blues/Al Charity The Power Shakers Duo

Blues Night con The Power Shakers, duo nato da un’idea di Marco Di Folco, leader, cantante e chitarrista, ma soprattutto amante del blues e fedele ai grandi maestri americani, che insieme all’armonicista Andrea Di Giuseppe si muove fra il blues delle origini e quello suonato a Chicago negli anni ‘50, quando erano piu importanti il ritmo e il sound che creavano un'atmosfera unica e una tensione musicale magica.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
DOMENICA 22 LUGLIO
 
 
Rock/I King Crimson al Roma Summer Fest

Torna a Roma con una doppia data una delle band che hanno fatto la storia del progressive rock: è quella degli inglesi King Crimson, che nel corso della sua lunga carriera ha influenzato e ispirato molti artisti contemporanei, insomma un gruppo cult che stavolta si presenta con una formazione allargata. Con ben tre batteristi, Pat Mastelotto, Gavin Harrison e Jeremy Stacey, e con il ritorno del poli-strumentista Bill Rieflin alle tastiere, Robert Fripp, chitarrista e fondatore originale, spiega che questa «formazione a doppio quartetto farà probabilmente più baccano del solito». A completare la line-up di otto elementi sono il chitarrista e vocalist Jakko Jakszyk, il bassista e membro di lungo corso Tony Levin e il sassofonista e flautista Mel Collins, che è stato un pilastro dei King Crimson dal 1970-1972. Lo show dura tre ore e offre materiale di tutti i periodi della storia della band, incluse sei tracce storiche che i Crimson non hanno mai suonato live prima, insieme ad arrangiamenti di alcuni classici del gruppo, diversi pezzi nuovi e ovviamente i brani scritti per l’organico a tre batterie. «La musica è nuova in qualsiasi momento sia stata scritta», dicono i musicisti.
Roma Summer Fest, stasera e donami sera ore 21
 
 
Jazz/Corey Harris, blues dal Colorado

Corey Harris, chitarrista e vocalist di Denver, Colorado, è uno dei più validi rappresentanti del blues legato alla tradizione ma con lo sguardo sempre attento alle influenze e alle contaminazioni. Non a caso Martin Scorsese l’ha scelto come protagonista del suo film e doccumentario Dal Mississippi al Mali (capolavoro della serie The Blues) del quale ha anche scritto l’intera colonna sonora. Sbarca a Roma, in trio con Hook Herrera all’armonica e Lino Muoio al mandolino, per offrire il suo blues rigoroso, con un sound acustico ricco di sfumature. E’ un musicista che ci sa fare, tenetelo d’occhio.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Musica/New York Ska Jazz Ensemble a Villa Ada

il New York Ska Jazz Ensemble è una band newyorkese nata nel 1994 che offre un cocktail di jazz, ska, rocksteady e reggae: sono sei e tutti bravissimi, cioè il sassofonista, flautista e vocalist Rocksteady Freddie, il trombettista Kevin Batchelor, il chitarrista Alberto Tarin, il tastierista Earl Appleton, il bassista Ben Basile e il batterista Yao Dinizulu. Il loro è un collettivo che parte dal jazz, dal quale prende noti standard che rielabora poi in chiave ska e reggae con un marcato uso dell'improvvisazione. I NYSJE nacquero come side project del gruppo ska The Toasters dei quali Fred Reiter, attuale frontman col nome di Rocksteady Freddie, è stato per un certo periodo il sassofonista, poi sono diventati uno dei più noti gruppi ska jazz contemporanei con tour in Stati Uniti e in Europa. Aprono la serata gli Shots in the Dark, storica ska-band che nasce a Roma nel 1999 con l’intento di riscoprire le sonorità del foundation ska & rocksteady riviste in chiave moderna e influenzate soprattutto dall’early reggae e da sonorità soul e rhythm & blues.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 

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