Fendi e Santa Cecilia, sinfonia d’eleganza per un concerto da film

La violinista Anna Tifu con l'Orchestra di Santa Cecilia al Palazzo della Civiltà Italiana sede della Maison Fendi
di Simona Antonucci
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Sabato 20 Giugno 2020, 14:47 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 21:25

L’Estate si risveglia vestita di nuovo (tutta Fendi) con la musica di Vivaldi e una voce antica, quella del violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier”, del 1716. Un’Anima Mundi (poetica ma tecnologica) che accenderà la nuova stagione in streaming.
 

 


Si chiama appunto “FENDI Renaissance – Anima Mundi”, il concerto (online oggi, 20 giugno), che è poi un piccolo film, ma soprattutto un progetto, frutto dell’avvio di una collaborazione tra Santa Cecilia e la Maison Fendi, due realtà profondamente legate alla città di Roma di cui sono espressione di eccellenza e creatività ai massimi livelli.

«È stato un avvicinamento spontaneo tra istituzioni con una lunga storia intrecciata con la ricerca, l’invenzione e la fantasia», spiega il sovrintendente dell’Accademia, Michele dall’Ongaro, «che può portare a nuove collaborazioni, alla formazione di talenti, ma soprattutto a forme di spettacolo sperimentali, legate al web».

Ed è proprio sul web (www.fendi.com, @fendi, www.santacecilia.it, @accademiadisantacecilia) che oggi si potrà ascoltare e vedere l’Estate, nell’esecuzione registrata e ripresa al Palazzo della Civiltà Italiana, tratta dalle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la star del violino Anna Tifu, che per l’occasione indosserà tre abiti Fendi Couture.

«Con dei bei vestiti si suona meglio», racconta la musicista sarda, 34 anni, vincitrice nel 2007 del concorso George Enescu di Bucharest, considerata una delle migliori interpreti di violino della sua generazione, «ed è stata una magnifica esperienza che fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato potesse accadere».

La violinista indossa creazioni che le avvolgono la silhouette da passerella, con preziosi tessuti ricamati, in rosa o in nero, assecondando la luce dell’alba e del tramonto, pensati e confezionati per la sua eleganza e bellezza naturali. Tifu racconta raggiante che è stato il suo primo impegno dopo il lockdown: «Una gioia immensa ripartire con l’orchestra di Santa Cecilia e una maison così legata alla cultura italiana. Quello che mi è mancato durante questi lunghi mesi di stop è stato soprattutto il contatto umano e l’entusiasmo che noi musicisti proviamo nel suonare insieme».

L’idea nasce proprio dal desiderio di lanciare un messaggio positivo di rinascita, dopo la pandemia, attraverso l’arte, la moda e la musica. «Dalla voglia di raccontare il bello», aggiunge Dall’Ongaro, «chiedendo a Vivaldi di farci sentire l’estate con i ritmi della natura e della vita, trasformati in musica. È il compositore che più di altri, con i suoi scatti, alternati a momenti meditativi, si avvicina a questi nostri giorni, così particolari ed emotivamente importanti».

Il concerto si svolge assecondando questa complessità di sfumature, con i musicisti, che dapprima suonano separatamente per essere poi uniti attraverso un intero elemento: l’Orchestra. Sarà una performance “itinerante” nello spazio e nel tempo quella di Anna Tifu e dei professori d’Orchestra. Dal primo movimento, all’alba, sulle scalinate e poi sotto le arcate.

«La ripresa parte da un primo piano di Anna Tifu per poi abbracciare il monumento dell’Eur, in un contrappunto tra violino e cicale, con una melodia che si ripete come le finestre e gli archi». I musicisti si ricongiungeranno finalmente al tramonto sul tetto del “Colosseo quadrato” per intonare l’ultimo movimento dell’Estate.

«Il drone inquadra una Roma diversa da quella monumentale», aggiunge il sovrintendente, «ma che richiama all’antico, mentre la musica si scatena. Un invito, quasi, a restare ancorati alla nostra memoria. Perché se sappiamo ricordare, sappiamo dove andare».

Come omaggio alla grande memoria, Anna Tifu suona il violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” del 1716 appartenuto a Napoleone, dato in prestito dalla Fondazione Pro Canale di Milano ai violinisti più talentuosi per suonarlo e riportarlo in vita. «Ho avvertito una carica speciale da parte di tutti
», conclude  la musicista «E tutti hanno messo l’anima in questo progetto di rinascita».

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