Milano, i Coldplay colorano San Siro: tutti pazzi per la band di Chris Martin

Foto da prendere da agenzia
di Rita Vecchio
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Lunedì 3 Luglio 2017, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 08:29

Chissà cosa avrebbe pensato Puccini se avesse ascoltato l’aria della sua “Gianni Schicchi” cantata dalla Callas al concerto dei Coldplay. Perché è proprio “O mio babbino caro” l’intro con cui la band capitanata da Chris Martin dà inizio alla prima delle due date italiane di “A Head Full Of Dreams Tour”, ripartito da Monaco (lo scorso 6 giugno) e che è appena approdato al Meazza di Milano (stasera e domani, 3 e 4 luglio). Un concerto iniziato alle 21:25 acclamato da fan impazienti e muniti di braccialetti a led luminosi. E dai primi accordi, energia allo stato puro. Con un Chris Martin inarrestabile dall'inizio alla fine.

Apripista della scaletta è “A Head Full Of Dreams”, canzone che dà titolo all’ultimo album e al tour. E’ subito tripudio di colori. Di effetti pirotecnici. Di cori di fan scatenati. Di musica all’ennesima potenza. Da qui, "Yellow", "Every Teardrop" e "The Scientist", viaggiando attraverso vent'anni della loro musica e spostandosi fisicamente da un palco all’altro. «Buonasera a tutti. Siamo molto, molto contenti di essere qua», dice a un San Siro scatenato Chris Martin. Un tour in ballo dall’anno scorso e che ha girato mezzo mondo. E due ore di concerto tutte d’un fiato. Canzoni dai loro esordi ai recenti successi, mix perfetto di classici come “Magic”, “Clocks into Midnight", “Everglow”, (prima della quale ricorda gli attentati di Manchester e in Siria, e con immagini tributo a Muhammad Ali), ”In My Place", "Viva La Vida”, “Fix you”, "Charlie Brown”, fino a “Something just like this” (brano registrato con i Chainsmokers), “Aoal” (con palloni giganti tra il pubblico). “Don’t panic” e “A sky full of stars”. "Us against the world", richiesta da Mila, una fan (come oramai da consuetudine scaletta prevede: «Se c’è una canzone dei Coldplay che di solito la band non suona, fateci una richiesta, potremmo suonarla», avevano scritto sul loro canale social). E chiudere con "Up&up". Un rock scatenato e un pop rock che sa insegnare.

Il tutto per effetti caleidoscopici e technocolor: tre palchi, tre maxischermi, un lenzuolo di 10mila fiori di seta illuminato da raggi laser variopinti. Una lunga passerella che porta la band in mezzo al suo pubblico. Un pubblico protagonista insieme alla loro musica, dai messaggi iniziali provenienti da tutte le parti del mondo. E poi: coriandoli sparati sulla folla, lancio di polvere di mille colori, effetti di luci a tutto giro, fuochi pirotecnici, palloni giganti con cui il pubblico gioca. Il risultato "spettacolo" è garantito di cui ne è valsa i mesi di attesa.

Sold out da subito e una rimessa in gioco alternata di biglietti fino a pochi giorni fa che fatto questo concerto "atteso" non solo per la musica. Ma anche dell’altra faccia della medaglia. Quella del secondary ticketing. Perché fu proprio l’apertura del circuito di vendita dei biglietti delle due date italiane a scatenare il putiferio sul bagarinaggio online lo scorso ottobre: polemiche, esposti in procura, antitrust per delle indagini ancora aperte sulla vendita dei biglietti a prezzi maggiorati.

NUOVO EP
Dopo San Siro? Le altre date in Europa e in America. E luci accese sul loro nuovo lavoro: un EP strettamente legato all’ultimo successo “A Head Full Of Dreams” (oltre 5milione di copie vendute) che uscirà il 14 luglio in digitale e il 4 agosto in fisico e LP. Conterrà “Kaleidoscope”, con 5 brani di cui “Hypnotised”, brano uscito a sorpresa per il quarantesimo compleanno di Chris Martin (su twitter aveva definito «un nuovo non-singolo dall’EP»).

Tra i pezzi questi anche “All I Can Think About Is You” e una versione nuova di “Something Just Like This” con i Chainsmokers, Miracles (Someone Special), in collaborazione con il rapper di Detroit Big Sean. A L I E N S, scritto con Brian Eno. «Sono canzoni nate nei posti che abbiamo vissuto, attraverso la gente che abbiamo incontrato. Ognuna di esse nasce in posti diversi - hanno dichiarato nell’intervista a Tony e Ros di Radio 105. - Anche qui, come in ogni tappa del tour, abbiamo una stanza dove incidere. Solo quando ci fermiamo in un posto per più tempo andiamo in uno studio vero e proprio. La cosa più bella di fare dischi è che lo puoi fare ovunque».
 

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