Claudio Baglioni, i primi settant'anni di questo piccolo grande cantautore

Claudio Baglioni, i primi settant'anni di questo piccolo grande cantautore
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Venerdì 14 Maggio 2021, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 08:19

Claudio Baglioni, questo piccolo grande cantautore, varca il traguardo dei settant’anni (il 16 maggio); e ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, agli esordi, veniva soprannominato Agonia (lo raccontò divertito lui stesso), e portava ai festival canzoni ispirate a uno dei suoi idoli (lo sospettavate?) Edgar Allan Poe. Era il 1965 e il futuro Baglioni nazional-popolare prendeva lezioni di pianoforte, cantava canzoni di Paul Anka a Centocelle, per poi fondare un suo “complesso” (all’epoca si chiamava così, poi la psichiatria ha reso il termine improponibile), Les Images. 

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La poesia era ancora (o già) il suo piccolo grande amore, il primo De André della fase esistenzialista e anarchica lo affascina, mette in scena i versi di Pablo Neruda e Rabindranath Tagore, dedica un’intera suite musicale ad Annabel Lee di Poe.

Padre carabiniere, familiari in campagna:  «Andavamo da Roma in Umbria col treno, perché mio padre non poteva permettersi la macchina, dai parenti contadini – ha raccontato una volta Baglioni nel salotto di Fabio Fazio – ci regalavano ortaggi, ma anche animali vivi. Io sono cresciuto in questo mondo contadino, accarezzavo i coniglietti che poi mi ritrovavo nel piatto. Però non si potevano portare animali vivi in treno e allora cantavamo tutto il tempo sperando che i controllori non si accorgessero che c’erano le galline».

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Negli anni della contestazione Baglioni si distingue dai suoi colleghi André, Bennato, Venditti, Guccini, diventa l’esponente principe (ma non come De Gregori) della “canzone sentimentale tormentata”. Il successo diventa rapidamente esponenziale, Questo piccolo grande amore diventa “la canzone italiana del secolo”, e poco dopo Baglioni si sposa per la prima e ultima volta con Paola Massari: dall’unione nascerà l’amatissimo figlio Giovanni, ottimo chitarrista oggi trentottenne - «diventare padre mi ha fatto riscoprire le cose belle della vita» -  fonda con Mogol e Gianni Morandi la Nazionale cantanti.

Curioso (anzi, tragico) che Mia Martini, con cui Baglioni ebbe diverse collaborazioni, sia a differenza di lui finita nel dimenticatoio. Il suo anniversario cadeva due giorni fa (la cantautrice morì il 12 maggio del 1995 nel suo appartamento, pochi mesi prima di compiere 48 anni, in circostanze mai chiarite). Per tutta la vita dovette combattere contro la leggenda crudele di chi la legava ad eventi negativi: «La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia», ricordò lei stessa.

 

Non ci sarebbe abbastanza spazio in questo sito web, eppur capiente, per elencare i successi di Baglioni, i trofei vinti, le canzoni in classifica, e anche per elogiare il suo comportamento controcorrente, specialmente negli anni Settanta.

Persino un rapporto, molto bello, con papa Francesco. Ma qualche momento controverso si fa notare. Dal 2018 è per due volte direttore artistico del festival di Sanremo (lui che non ha mai avuto il bisogno di vincerlo), e in seguito, in una intervista a La Stampa, Vasco Rossi nota i duetti, dice di avere avuto la medesima proposta (rifiutata) e si toglie un sassolino dalla scarpa: «Però,  un bel conflitto di interessi, non le pare?»

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All’ultimo David di Donatello, Baglioni è candidato con “Gli anni più belli”, ma subisce l’affronto di essere battuto (e con lui, miss Golden Globe Laura Pausini) da Checco Zalone e dal suo brano “Immigrato”.  Ma, noblesse oblige, neanche una piega. Mentre Zalone, che intravede un profitto, propone maliziosamente uno scambio.

Novella 2000, inossidabile rivista di gossip, intanto lo celebra, in una gran foto a doppia pagina con la compagna Rossella Barattolo, e ricordando il suo spettacolo dal 2 giugno in streaming dal Teatro dell’Opera, “Questa vita che è la mia”. Un’occasione per ricordare canzoni rimaste nei ricordi di tutti, da Avrai a Mille Giorni di Te e di Me, da Amore Bello a Strada Facendo. Guest star, Pierfrancesco Favino, che sarà accompagnato al pianoforte da questo piccolo grande cantautore.

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