“Chopin e...” Dialogo musicale alla Filarmonica romana tra il compositore a altri autori

Il pianista Benedetto Lupo
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Sabato 16 Novembre 2019, 21:02
Il 17 novembre (ore 17.30) alla Sala Casella si apre la II edizione di Chopin e…. Dopo il successo della passata stagione, in programma 5 nuovi concerti (tutti la domenica pomeriggio alle ore 17.30) con il coordinamento artistico di Benedetto Lupo, affidati agli allievi dei Corsi di perfezionamento dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e al Trio Kanon.

La musica del compositore polacco dialogherà con la scrittura compositiva di altri autori, scelti tra coloro che hanno dedicato al pianoforte e alla musica da camera una significativa stagione creativa, che per Chopin sono stati fonte di ispirazione o al contrario che da Chopin sono stati ispirati. Il primo appuntamento, sarà affidato al giovane pianista Stefano Andreatta, classe 1991, dal 2018 allievo di Benedetto Lupo al Corso di pianoforte dell'Accademia ceciliana e nel 2017 terzo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Montréal. 

 Andreatta affronta la musica del compositore polacco e di Sergey Rachmaninoff, che a cavallo tra Otto e Novecento ha fatto del pianoforte il nucleo della sua attività compositiva, proprio partendo dalla lezione chopiniana.

Il recital si apre con uno dei lavori pianistici più amati ed eseguiti da Chopin, la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35, e prosegue nella seconda parte con Rachmaninoff di cui saranno proposti due Études-Tableaux dall'op. 33 e la Sonata n. 2 op. 36.

Accostamento originale il 15 dicembre con il concerto del pianista Axel Trolese che affiancherà Chopin alla Spagna, ad esplorare l'influenza che la musica del polacco ebbe sui due compositori spagnoli di fine Ottocento e di inizio Novecento, Isaac Albéniz e Manuel De Falla. 

Ritroviamo l'epoca romantica in due incontri. Il 2 febbraio la violoncellista Ludovica Rana insieme alla pianista Maddalena Giacopuzzi affrontano due dei rari lavori cameristici di Chopin, la giovanile Introduction et Polonaise brillante per violoncello e pianoforte op. 3 del 1829 e la più matura Sonata per violoncello e pianoforte in la minore op. 65, accanto al capolavoro della Sonata n. 2 per violoncello e pianoforte in fa maggiore op. 99 di Johannes Brahms.

Autore che si avvicinò progressivamente alla musica di Chopin fino a diventarne uno dei curatori e revisori nella pubblicazione della sua opera completa, che uscì tra il 1878 e il 1880 presso Breitkopf und Härtel, a Lipsia. Il secondo incontro dedicato al repertorio romantico sarà l'1 marzo, questa volta con la giovane formazione del Trio Kanon in un programma che alterna Chopin a Mendelssohn, il solo musicista che il polacco conobbe personalmente tra quelli proposti in questo ciclo. I due erano nati a un solo anno di distanza e per tutta la vita mostrarono stima e apprezzamento per il lavoro dell'altro. Verranno eseguiti due Trii per pianoforte. Quello in sol minore op. 8 di Chopin e il n. 2 in do minore op. 66 di Mendelssohn.

 Infine il confronto con il genio di Johann Sebastian Bach di cui Chopin aveva studiato con profonda dedizione il Clavicembalo ben temperato, sarà affidato al terzo e ultimo pianista del ciclo, Andrea Napoleoni (29 marzo) impegnato in un programma incentrato sulle danze.
Quelle che ritroviamo nelle Suites di Bach, la Suite francese n. 6 in mi maggiore BWV 817 e la Suite inglese n. 6 in re minore BWV 811, e in due polacche di Chopin. La Polonaise in fa diesis minore op. 44 e la Polonaise-Fantaisie in la bemolle maggiore op. 61. 
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