Checco Zalone legge la favola anti-omofobi, diventa "Ragadi" il trapper «poco ricco» e prende in giro i virologi imitando Al Bano. Social divisi

Il comico seduto nel pubblico senza mascherina, poi raggiunge il palco e legge una storia insieme ad Amadeus

Checco Zalone esordisce a Sanremo: «Mi sento un Maneskin, ma mi merito di essere qua»
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 21:45 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 00:13

Checco Zalone fa il suo esordio assoluto a Sanremo. Non era facile sostituire Fiorello, il comico pugliese ci prova con tre sketch, come sempre attuali e pungenti. Amadeus lo chiama prima sul palco aspettandosi l'arrivo dalla scalinata, ma lo trova seduto tra il pubblico. «Parto da qui perché questa è la mia gente, la gente vera, e voglio partire da qui, umiltà, Amadeus, voglio partire con loro, perché amo il popolino».

Dopo l'applauso si alza e si dirige sul palco (senza mascherina), sbagliando strada. «Faccio lo stupido ma sono un ragazzo di provincia. Mi sento un Maneskin. E' emozionante essere qua. Ma voglio dire, me lo merito. E' il minimo che mi poteva dare la vita». Poi una gag sulle conduttrici: «Ottime scelte quelle che ti ha imposto Giovanna». 

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Gli sketch di Checco Zalone

«Racconto una favola LGBTQ ambientata in Calabria, così non si offendono».

E insieme ad Amadeus inizia a leggere la storia con le trans brasiliane, imitando i dialetti e denunciando l'omofobia. Il conduttore lo spalleggia, ma si ferma spesso scoppiando a ridere. Dopo la fiaba, canta una canzone scritta per l'occasione, sulle note di "Almeno tu nell'universo", di Mia Martini.

 

Poco prima delle 23 fa il suo ritorno sul palco. Amadeus finge di annunciare un momento di serietà, poi introduce "Ragadi", rapper interpretato da Checco, che si esibisce insieme a Cisty e Fellea. Il comico adesso prende in giro i trapper, mostrando ancora una volta la grande capacità di adattarsi ai tempi. «Non sono nato povero, sono poco ricco», rappa. È il disagio di chi «ha la Playstation 2 quando già c'era la tre», o «vede le insegne di Prada, ma sente una voce amara che dice Zara», «compra i croccantini per il cane Bracco da Cracco», ha «la madre devastata perché in casa ha una sola filippina», e «un padre eccezionale che va a puttane dentro il Bosco verticale» e pensa «il duomo lo compro io, si può sfrattare Dio».

Checco imita Al Bano e sfotte i virologi

Nel suo terzo sketch Checco Zalone scende la scalinata e interpreta Al Bano versione virologo. Stavolta la critica comica va proprio a loro, le "star" dell'era Covid. «Se un virologo è d'accordo con un altro virogolo, allora non ha capito niente». Ma c'è qualcosa su cui i virologi sono d'accordo, domanda Amadeus. «Sì, che non ci hanno capito un ca***», risponde Checco. Poi la canzone sulla pandemia. Chiosa con "Angela", il brano colonna sonora di "Cado dalle nubi".

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Social divisi

Le prime impressioni sull'esordio di Checco Zalone però non sono molto positive. Tante le critiche che si leggono sui social. «Non fa ridere, è il suo peggior sketch», e ancora «ci ha fatto rimpiangere Fiorello». Altri invece lo esaltano: «Genio, la sua comicità è sempre troppo intelligente». «E non azzardatevi a paragonarlo a Pio e Amedeo. Lui imita l'italiano medio, loro sono italiani medi», si legge.

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