Carmen Consoli in piazza Farnese: «Canto per l'ambiente, per la mia Sicilia e per dire no alla violenza»

Carmen Consoli in piazza Farnese: «Canto per l'ambiente, per la mia Sicilia e per dire no alla violenza»
di Sabrina Quartieri
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Martedì 21 Giugno 2016, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 16:26

Stasera canterà perché semplicemente adora farlo, perché cantare è un dono, e lei ama più fare regali che riceverli. Ma soprattutto si esibirà per dare un contributo a una manifestazione che rivolge una grande attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Carmen Consoli, artista e donna senza patente per la sua sensibilità alla tematica “green”, è arrivata a Roma, in piazza Farnese, per la Festa Europea della Musica, il grande concerto gratuito che martedì sera celebra l’arrivo dell’estate e il 60° anniversario del gemellaggio di Roma con Parigi.

Un live imperdibile e tutto “in rosa”, proprio quando i risultati delle votazioni di domenica scorsa, con Virginia Raggi vincitrice, hanno portato per la prima volta alla guida del Campidoglio un sindaco donna. Oltre all’artista catanese, per l’occasione si esibirà il duo francese Brigitte, l’acclamata coppia parigina composta da Aurélie Saada e Sylvie Hoarau, capace di incantare con melodie indie folk dal gusto un po’ rétro. Tre donne d’eccezione che, con la loro voce, intendono portare ancora una volta un messaggio di coraggio a tutte le donne. Ricordando proprio il recente episodio che ha mortificato la Capitale con la terribile vicenda di Sara, uccisa e bruciata dal suo ex fidanzato, Carmen Consoli ha voluto ricordare agli esseri umani che è necessario dover lottare “non tanto contro il maschilismo, perché non c’è genere nella violenza. Serve contrastare la subcultura diciamo fascista del più forte che deve sottomettere il più debole”. 

Ma la voce graffiante e appassionata dell’artista catanese staserà tornerà a farsi sentire pure per la sua terra, la Sicilia, anch’essa vittima da sempre di aggressioni e di indifferenza. Dalla barbarie della mafia alle devastazioni più recenti, come gli incendi che hanno colpito una buona parte del territorio, alla domanda se quell’isola ce la può fare, l’artista ricorda che “qualcuno diceva che le città sono come gli esseri umani, nascono, fioriscono, si ammalano, alcune muoiono. La Sicilia, il nostro Sud così gravemente ferito, colpito da una sorta di cancro, le cui metastasi si sono diffuse ovunque, ancora sopravvive, nonostante tutto, quindi forse sta avendo la meglio su questo male che sembrava incurabile. Io credo molto non solo nella Sicilia ma in tutta la nostra terra perché i giovani e il patrimonio culturale continuano a vivere. Sappiamo sempre inventarci nuovamente, abbiamo la grande forza di sorridere, di nutrirci della gioia di vivere. La Sicilia in più sta dando segnali molto forti di rilancio, dalla musica ai prodotti della terra, con una grande attenzione al biologico. Vorrei tanto che riuscisse però a puntare di più sul turismo, come ha fatto il Salento”.

Dopo l’esibizione di stasera, per un evento che fa parte della seconda edizione de “La Francia in scena”, la stagione artistica dell’Institut français Italia e dell'Ambasciata di Francia in Italia, realizzata per la prima volta applicando il protocollo Edison Green Music, che punta a ridurre l’impatto ambientale dei live, Carmen Consoli tornerà presto a Roma per un nuovo progetto che la vedrà protagonista all’Auditorium Parco della Musica il 12 luglio. Si tratta di “Stazioni Lunari”, il concerto ideato da Francesco Magnelli (Ex csi) che coinvolge grandi artisti della musica, da Ginevra Di Marco a Carmen Consoli, appunto, fino a Brunori Sas. Quest'anno, poi, per la prima volta nella storia della “Notte della Taranta", che non ha mai avuto un maestro concertatore donna, sarà proprio Carmen Consoli a ricoprire questo ruolo. L’appuntamento è il 27 agosto a Melpignano in provincia di Lecce, dove si alterneranno, come da tradizione, ospiti nazionali ed internazionali. Un altro tassello, questo, da aggiungere alla carriera di una cantante che vanta diversi primati importanti: è stata lei la prima artista italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma, e l’unica a partecipare in Etiopia alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley. Si è esibita come headliner a Central Park, ha segnato tre sold out di fila a New York, ha fondato una sua etichetta, si è ispirata a Verga e alla mitologia, ha portato nelle sue canzoni anche l’arabo e il francese. Ancora, è stata la prima donna nella lunga storia del Club Tenco a vincere la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno con “Elettra”, è stata nominata Goodwill Ambassador dell'Unicef e Ambasciatrice del Telefono Rosa, ha vinto il premio Amnesty Italia per “Mio zio”. 

Di Carmen Consoli The New York Times ha scritto: “I testi delle sue canzoni sono immaginifici e trascendono vari livelli di comunicazione. Sia che canti di storia, di mito o di vicende personali, Consoli è sempre estremamente appassionata. La voce può essere fumosa e bassa, decisamente divertita o graffiante di rabbia”. Unicità canora, compositiva e interpretativa, un suono in continua evoluzione valorizzato dalla sua verve di performer grintosa e passionale, 13 album all’attivo (l’ultimo “L’abitudine di tornare” è uscito nel 2015),  centinaia di migliaia di copie vendute in Italia e nel mondo, fanno di Carmen Consoli un’artista fuori da ogni etichetta. E Roma stasera la celebra di nuovo riempendo l’elegante piazza Farnese della sua incredibile voce. In un nuovo anno giubilare, un “déjà-vu” per chi ha buona memoria. Basta spostarsi dal centro alla periferia, ed è sempre lei, all’epoca con la sua “Parole di burro” ad accompagnare un altro importante momento della storia della Capitale. Al tempo ci si preparava per la Giornata Mondiale della Gioventù di Tor Vergata. Da allora sono trascorsi ben 16 anni, la nostra città ospita un altro Giubileo, ma con una Roma e una Carmen molto diverse. “Sono tornata da poco a Catania ma devo confessarvi che sono stata per un po’ anche romana. Mi sento felice di essere qui in questo momento, per una festa piena di gente con il cuore allegro”.


 

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