Sanremo, ascolti, giovani e social: il miracolo di Amadeus

Chiuso il miglior Sanremo in termini di risultati dal 1997, la quarta volta del direttore artistico sembra ormai una certezza L’ad Fuortes: «Ha trasferito il rito sulle piattaforme». Il conduttore: «Onorato della proposta della Rai, ragionerò a freddo»

Sanremo, ascolti, giovani e social: il miracolo di Amadeus
di Ilaria Ravarino
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Lunedì 7 Febbraio 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 14:52

«Squadra che vince non si cambia». E soprattutto: squadra che vince non se ne va portandosi via il pallone. Dopo un Sanremo così, il migliore in termini di share dal 1997 (64,9 il dato di sabato sera) e di pubblico dal 2005, la quarta volta di Amadeus all’Ariston è una possibilità concreta. Un Sanremo che l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes ha definito ieri per due volte «pazzesco», riuscito a portare 13 milioni 380.000 italiani davanti alla tv (picco di ascolto, alle 22,38: 16 milioni 894.000) e 42 milioni di euro in pubblicità nelle casse dell’azienda, quattro in più dell’anno scorso. E tutto questo a un mese esatto dall’entrata in vigore delle norme europee che riducono il tetto pubblicitario delle reti, e che creeranno - secondo le previsioni di Viale Mazzini - un ammanco tra i 60 e gli 80 milioni di euro per il 2022. 

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LA VERITÀ

«Un amico mi suggerisce di sostituire il cavallo morente all’ingresso di Viale Mazzini con una statua equestre di Amadeus», scherzava ieri l’ad.

Ma la verità è che ad Amadeus, con il Sanremo Ter, è riuscito un mezzo miracolo. E non solo in termini di numeri: «Il pubblico dei giovani è uno dei problemi della tv lineare - ha detto ancora Fuortes - e questo Sanremo ci dice che siamo stati in grado non solo di raggiungere risultati straordinari su di loro, ma anche di saper trasferire sulle nuove piattaforme il rito collettivo nazionale». L’altro problema, quello delle donne - distanti dai vertici dell’azienda come da quelli di Sanremo - «è all’ordine del giorno, ma ancora da risolvere. Per la conduzione, però, non ne faremo una questione di genere». Quanto a lui, Amadeus, si dice «onorato della proposta delll’ad», ma «dobbiamo ragionare a menti riposate. Fare Sanremo per me è un lavoro molto lungo, e le cose vanno fatte quando si hanno idee ed entusiasmo. Non ci sono nodi particolari da sciogliere». 

 

IL DETENTORE

Di certo l’assunzione al trono di Pippo Baudo, detentore di tutti i record di Sanremo (l’ultimo più visto, nel 1997, e il maggior numero di conduzioni consecutive) non è più un tabù, ma un’ambizione scoperta del conduttore ravennate: «Ho ricevuto messaggi da Fabio Fazio e Carlo Conti, quasi ogni giorno. Ma con Pippo ci siamo sentiti da prima dell’inizio del Festival: avrei voluto averlo qui, ma ha avuto un problema alla schiena che gli ha impedito di fare un viaggio così lungo. L’idea di stare vicino ai cantanti, di cercare il contatto fisico, l’ho rubata a lui. Sono andato a studiarmi i suoi Festival, Pippo faceva così». Via anche il sassolino finito nella scarpa l’anno scorso, quel secondo Sanremo sotto le aspettative che oggi, alla luce del trionfo, può essere rivalutato: «È stato sbagliato valutarne il solo il dato d’ascolto. Questa edizione è figlia di quella del 2021, in cui ho trasformato musicalmente la manifestazione, consegnandola ai giovani, che avevano sofferto più di tutti per il Covid». 

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LE REDINI

Restano sul tavolo, indipendentemente da chi prenderà le redini, temi urgenti: rendere più chiari e meno macchinosi i meccanismi del voto (all’indomani della vittoria di Brividi, non sono stati ancora resi noti i dati percentuali relativi alle singole votazioni, ma solo le posizioni in classifica dei cantanti) e aggiornare il regolamento alla contemporaneità, per evitare quelle deroghe e modifiche in corsa che hanno finito col minarne l’attendibilità. Tutto nel nome di una maggiore trasparenza, la stessa invocata da Donatella Rettore, che accusava ieri il festival di averle impedito l’esecuzione di una canzone nelle serate delle cover: «Non ho mai precluso nulla a Rettore - ha detto Amadeus - Credo che sulla scelta della canzone non fosse in accordo con la sua collega Ditonellapiaga. Quel “no” non è stato dato da me, ma è arrivato dall’interno della coppia». Nessuna replica è arrivata dall’entourage dell’artista.

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