Roma celebra il ritratto, al Macro i volti del Festival della Fotografia.

Roma celebra il ritratto, al Macro i volti del Festival della Fotografia.
di Sabrina Quartieri
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Sabato 27 Settembre 2014, 17:53 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 16:50
Dagli sguardi estranei di Josef Koudelka, Anders Petersen, Guy Tillim e Tim Davis a quelli di un fotografo che la sua citt l'ha vissuta e la conosce dal di dentro. Nella serie delle lune e dei soli neri di 'Luce attesa' (a cura di Bartolomeo Pietromarchi), Marco Delogu racconta la Roma delle insegne luminose, dei cinodromi, dei cinema ormai in disuso, del silenzio degli acquedotti dell'Agro Romano.







Frammenti urbani sospesi nel tempo e nello spazio in una dimensione onirica che approdano, per Commissione Roma, al Macro di via Nizza come parte integrante di Fotografia - Festival internazionale di Roma, quest'anno dedicato al ritratto. Un tema cardine della storia degli scatti, strumento di indagine culturale e sociologica, oggi sempre più fenomeno di massa, con la mania narcisistica dei selfie e della condivisione delle immagini in rete. Il direttore artistico del festival Delogu vede la XIII edizione come "la creazione di un enorme ritratto, una simbolica piazza, crocevia di amicizie forti e durature, di sapere, di amori e purtroppo di scomparse". (Ad Anna Gianesini saranno dedicate alcune lezioni tematiche).



Fulcro dei mille volti arrivati nella capitale e cuore del festival, le sale del Macro di via Nizza con 'Portrait'. Una collettiva di lavori di artisti italiani e stranieri, come Antonio Biasiucci con 'Crani', Martin Bogren con le foto-documento in bianco e nero tra gente ordinaria, Antonia Mulas con 'Autoritratto', Thomas Roma con 'Mondo Cane' e Guy Tillim con i giovani miliziani Mai Mai fotografati durante la guerra tra il governo congolese e i gruppi ribelli. Per Delogu, l'artista Biasiucci con i suoi scatti "ci restituisce la memoria di una comunità di soldati massacrati, perché la fotografia produce vita, ricorda vite, anche quando fotografa morte". Il direttore del festival, citando Tiziano che nel lontano 1543 fu incaricato da Carlo V di ritrarre sua moglie Isabella, crede fortemente che la pratica del ritratto sia "un’esperienza complessa: identità, materia, linguaggi e lentezza, dove la centralità dell’artista è decisiva. Tiziano dipingeva Isabella morta da quattro anni. La fotografia ritrae persone vive e, solo in rari casi, morte. Come Carlo V e sua moglie Isabella, dipinti da Tiziano lui in vita e lei no, sappiamo - dice Delogu - che continueremo a vivere guardando questi ritratti e avremo voglia di farne molti altri. Nessuna accumulazione inutile, solo lentezza, appartenenza e profondità".



Oltre alla collettiva, tra le personali che il festival propone ci sono le mostre di Roger Ballen, Larry Fink e Asger Carlsen. 'Asylum of the Birds' a cura di Marco Delogu, è il titolo scelto da Ballen per il suo ultimo lavoro presentato per la prima volta in Italia: una serie di ritratti surreali e suggestivi, spesso inquietanti. Da un lato, un insieme di baracche nei sobborghi di Johannesburg che, tra verità e finzione, ospita un variegato gruppo di abitanti ed un cospicuo numero di uccelli in libertà. Dall’altro, un luogo simbolico nel quale si incontrano terra e cielo, vita e morte, inferno e paradiso. Nelle sale del Macro, spazio anche a 'The Beats' di Larry Fink (prima mondiale, a cura di Peter Benson Miller), il progetto fotografico che racconta attimi di vita quotidiana di un convinto gruppo underground identificato da Larry come i Beat di seconda generazione. Nelle immagini scattate dal celebre fotografo americano nel 1958, a soli 18 anni, ci sono gli artisti con cui viveva: poeti, musicisti, pittori che, occupando gli scantinati del Sullivan Street Theatre, non erano 'sotterranei' solo in senso spirituale o metaforico. Il Sullivan Street Theatre confinava infatti col famoso jazz club Village Gate e loro, a furia di scavarsi un passaggio dagli scantinati fino al retro del locale, riuscirono a sentire suonare Coltrane, Mingus e Art Blakey, i “principi della libertà espressiva” come li definisce Larry. In quel periodo Jack Kerouac stava scrivendo, coincidenza vuole, 'I sotterranei'.



'Fotografia' presenta inoltre 'Wrong', la prima personale in Italia di Asger Carlsen, a cura di Alessandro Dandini De Sylva. Le immagini di Carlsen documentano un mondo visionario, dove il grottesco, l’assurdo e il surreale assumono i contorni dell’ordinariamente normale. Se a prima vista 'Wrong' appare come una collezione di momenti di banale quotidianità, si fa presto a notare come le persone e le creature che abitano questa realtà siano presenze ibride e geneticamente viziate, personaggi con protesi per arti rudemente fatte in casa, mutanti a due teste. Carlsen fa parte di una generazione di artisti che in modo aggressivo sfrutta le potenzialità di editing delle immagini digitali per i processi creativi. La sua finzione artistica non rappresenta la verità o la falsità, bensì la facoltà di credere dello spettatore. 'Wrong' è la visione inquietante e disturbante che Carlsen ha del quotidiano.



Grazie all'esplosione delle proposte artistiche, dalle sale del Macro ci si sposta contemporaneamente negli spazi delle accademie straniere, gallerie private, di poli culturali delle nuove centralità urbane, come il Teatro Tor Bella Monaca, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e il Teatro Elsa Morante al Laurentino 38. Imperdibile la retrospettiva prodotta e ospitata dall’accademia di Villa Massimo dedicata all’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni Venti ai giorni nostri, con le opere di August Sander e Helmar Lerski. Alla Gagosian gallery arriva invece la prima grande mostra a Roma dedicata a Dennis Hopper, regista e attore del film cult Easy Rider e interprete in altri colossal quali Apocalypse Now e Velluto Blu.



Grande novità di quest'anno per il festival che animerà la capitale fino all'11 gennaio prossimo, è la collaborazione con Milano. Già a metà novembre, durante i giorni di Bookcity, alcuni scatti degli artisti in mostra verranno esposti negli spazi di Frigoriferi Milanesi. A fine gennaio, sarà la volta invece delle immagini di Roger Ballen, Larry Fink, Marco Delogu e di Antonia Mulas. Fotografia - Festival Internazionale di Roma è promosso dall'assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotto dal Macro e Zètema Progetto Cultura. Per ulteriori informazioni, visitare i siti www.fotografiafestival.it, www.museomacro.org, www.zetema.it.