Roma, i disabili protestano contro la mostra di Van Gogh: «Da due mesi aspettiamo un montascale»

Roma, i disabili protestano contro la mostra di Van Gogh: «Da due mesi aspettiamo un montascale»
di Raffaele Nappi
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Giovedì 29 Dicembre 2016, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 12:24
«Forse non ci vogliono tra i piedi». Una mostra nel cuore di Trastevere vietata, fino ad ora, ai disabili e alle persone in carrozzina. È una furia Chiara Bonanno, vicepresidente del Comitato Famiglie Disabili. Sì, perché per uomini e donne in sedia a rotelle si è rivelato «inaccessibile» Palazzo degli Esami, sede dell’attesissima mostra Van Gogh Alive - The Experience, a Roma da ottobre. Dopo più di due mesi dall’inaugurazione, infatti, il montascale per permettere alle persone con difficoltà motoria di accedere alla mostra, non è ancora in funzione.

LE TESTIMONIANZE – «La discriminazione è evidente: ci sono ben due rampe di scale, la mostra è inaccessibile», ribattono dal comitato. Molti, moltissimi disabili che volevano visitare l’esposizione dedicata al celebre pittore olandese (specie in questi giorni di festa) hanno dovuto rinunciare o ripiegare su altri eventi. «Stiamo parlando anche di una questione di sicurezza – continua Bonanno – Come ha fatto una mostra del genere, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali e dal Comune di Roma, ad aprire al pubblico senza un montascale? Se succede qualcosa mentre una persona disabile si trova all’interno che si fa? Dove sono le vie di fuga?». Così è nata l’idea di un ricorso collettivo, da presentare entro il 7 gennaio, che ha raccolto già quasi 150 partecipanti, con cui i disabili vogliono far causa agli organizzatori e chiedere un risarcimento sostanzioso. «In realtà dovrebbero essere le stesse istituzioni in questi casi a elevare multe salatissime: ma visto che non lo fanno ci pensiamo noi», aggiunge.

LA SOLUZIONE – Gli organizzatori della mostra fanno sapere che «l’iter per le concessioni all’installazione di una speciale rampa e di un montascale è giunto al termine». L’edificio, che dal 25 ottobre ospita la mostra nel centro di Roma, è un palazzo degli anni ’20, sottoposto a vincoli storici, «pertanto è stato necessario avviare un complesso iter per le autorizzazioni», spiegano. Dopo l’approvazione dei progetti le procedure di montaggio e collaudo sono partite già dal 24 dicembre. Dal 29 dicembre, così, si potrà accedere all'esposizione grazie ad una pedana a livello strada.

«NO A DISCRIMINAZIONI» – In via cautelativa gli stessi organizzatori hanno inoltre ottenuto una proroga della mostra di altri due mesi, fino al 26 marzo 2017. «Abbiamo preso questa decisione con il solo obiettivo di dare a chiunque la possibilità di accedere a una delle mostre più visitate e apprezzate al mondo», concludono gli organizzatori. Una soluzione che, però, appare tardiva all’associazione dei disabili: «Che facciamo due mostre a parte, una per i normodotati e una per i disabili? Aprono la mostra solo per noi quando tutti se la sono goduta durante le feste? – conclude la vicepresidente Bonanno – A Roma in troppi fanno questo giochetto: aprono al pubblico con grandi limitazioni, senza dare la possibilità ad una persona disabile di partecipare liberamente. Non vogliamo il nostro mese per goderci la mostra accessibile. Vogliamo essere trattati come tutti».  
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