Alla Gam di Milano per la prima volta insieme le 4 versioni di “Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori” di Francesco Hayez

Alla Gam di Milano per la prima volta insieme le 4 versioni di “Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori” di Francesco Hayez
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Martedì 13 Novembre 2018, 16:32
Le quattro tele per la prima volta si ritrovano vicine: come in una sequenza cinematografica, sono esposte una vicina all'altra, alla Gam di Milano, le quattro versioni di «Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori» di Francesco Hayez, tra cui l'ultima, di cui si conosceva l'esistenza ma che finora non era mai stata trovata. Il soggetto - Valenza Gradenigo, colpevole di aver tentato di salvare l'amato Antonio Foscarini, condannato per tradimento nel 1662, viene condotta davanti ai giudici dell'Inquisizione, tra cui il padre - viene considerato emblematico dello spostamento della pittura di Hayez su un binario romanzesco e sentimentale, salutato da grande successo. Il pittore dedicò al soggetto ben quattro dipinti, oggi riuniti per la prima volta e messi a confronto con le fonti letterarie che ne fornirono l'ispirazione, come la tragedia «Antonio Foscarini» o il romanzo francese «Foscarini ou le patricien de Venise», e con gli inediti studi e disegni preparatori conservati nel fondo Hayez dell'Accademia di Brera. La mostra “Hayez. Un capolavoro ritrovato” resterà aperta fino al 17 febbraio 2019.

La prima versione dell'opera risale al 1832, l'ultima - quella appena scoperta - al 1845. Mai esposto da Hayez in vita, il quadro fu realizzato per il conte Lutziw, diplomatico austriaco nipote di Metternich. Ricomparso sul mercato antiquario tedesco agli inizi del Duemila, è stato attribuito ad Hayez solo nel 2017. Di qui l'occasione per la Gam di presentare al pubblico il dipinto, ricostruendone la storia e mettendolo a confronto con le altre tre versioni dello stesso soggetto, concesse in prestito da Brera, da Gallerie d'Italia e da un collezionista privato. Le quattro opere sono poste in dialogo con altre tele di Hayez come i grandi ritratti di Alessandro Manzoni e di Matilde Juva Branca.