Londra, la National Gallery celebra Botticini e la sua "eretica" pala Palmieri

Francesco Botticini The Assumption of the Virgin Probably about 1475-6 Tempera on wood 228.6 x 377.2 cm © The National Gallery, London
di Mariapia Bruno
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 17:09
Leonardo, Tiziano, Barocci, Veronese, Duccio di Buoninsegna: almeno una volta l’anno la National Gallery di Londra dedica una bella mostra a un grande maestro italiano o a una selezione di artisti nostrani di un determinato periodo storico.



Adesso è la volta di due personaggi del Rinascimento italiano: Francesco Botticini e Matteo Palmieri, protagonisti della mostra Visions of Paradise: Botticini's Palmieri Altarpiece, che aprirà i battenti dal 4 novembre 2015 al 14 febbraio 2016. La retrospettiva gira intorno all’altare monumentale dell’Assunzione della Vergine commissionato da Palmieri (1406 - 1475) al Botticini, il quale lo completò nel 1477 per la cappella dell’ormai deceduto committente. L’esposizione della grande opera è occasione per ricostruire la vita del potente Palmieri, un vero e proprio uomo del Rinascimento fiorentino, dall’ottima istruzione classica alla spalle, ben inserito nei circoli aristocratici, in stretto rapporto con la famiglia dei Medici e con il Re di Napoli, e impegnatissimo a ricoprire sempre più importanti posizioni nel governo fiorentino, inclusa quella più alta del Gonfaloniere di Giustizia.



Il suo rapporto con Botticini fu di grande intesa. Dopo aver divorato avidamente la Divina Commedia dantesca, Palmieri commissionò all’artista un manoscritto illustrato del poema che ben esplicitava il suo nobile senso civico. Soddisfatto del risultato, scelse nuovamente Botticini per decorare la sua cappella funeraria: il pannello adesso esposto nella Sunley Room del grande museo britannico ne è il risultato. L’opera non ebbe, però, la gloria tanto agognata dal committente.



Dopo la sua morte, il poema illustrato da Botticini fu ritenuto eretico da molti teologi per certe idee sulle origini dell’anima e sul libero arbitrio, e per diretta associazione fu condannata anche la pala d’altare. E’ una storia, questa, tutta italiana, che permette di godere anche della bellezza di un’altro monumentale polittico fiorentino, quello che Jacopo Cione e la sua bottega realizzarono per l’altare di San Pier Maggiore nel 1370, opera che pare abbia preso il posto della bandita Assunzione di Botticini nella cappella Palmieri.