Lisippo: il Getty annuncia ricorso e il ministro Bonisoli auspica il rientro della statua

L'Atleta di bronzo attribuito a Lisippo
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Venerdì 15 Giugno 2018, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 22:35
Il Getty farà ricorso in Cassazione per mantenere nelle sue collezioni la statua di bronzo dell’Atleta Vittorioso attribuita a Lisippo di cui il tribunale di Pesaro ha ordinato l’immediata confisca. Nei giorni scorsi, dopo l’ordinanza del Gip di Pesaro, il portavoce del Getty Ron Hartwig aveva espresso «delusione» per la decisione ribadendo che il Getty avrebbe continuato a «difendere i suoi diritti. I fatti non richiedono la restituzione della statua all’Italia».

Hartwig aveva sottolineato anche la «forte e fruttuosa relazione con il ministero dei Beni culturali e con i colleghi dei musei italiani», auspicando infine una soluzione della disputa «basata sui fatti e la legge applicabile».

Immediata la replica del ministro Bonisoli: il provvedimento di confisca per l’Atleta vittorioso di Lisippo attualmente esposto al Getty Museum di Los Angeles al netto di un eventuale giudizio in cassazione «è legittimo». E auspica «si possa arrivare attraverso un canale di diplomazia culturale a un accordo con il Getty Museum utile a riconoscere la proprietà italiana della statua e a prevederne il rientro nel nostro Paese, in modi e termini reciprocamente vantaggiosi.

«Lo straordinario operato investigativo del comando tutela patrimonio culturale e lo scrupoloso lavoro della magistratura nel ricostruire la verità processuale - ha argomentato poi il ministro sollecitato dal New York Times per un articolo sulla lunga vicenda della statua ripescata nel 1964 nelle acque di Fano e acquistata dal museo americano - hanno permesso di stabilire con certezza l’illecita esportazione dall’Italia dell’Atleta Vittorioso di Lisippo, portando, al netto di un eventuale giudizio in cassazione, a un legittimo provvedimento di confisca.
Auspico che anche in questo caso, così come avvenuto in passato per reperti altrettanto importanti, si possa arrivare a un accordo». Importante, ha aggiunto, «è che in futuro forze dell’ordine e magistratura abbiano strumenti più efficaci per il contrasto al traffico di opere d’arte, e per questo sto lavorando insieme al Ministro della Giustizia per portare finalmente in porto un inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, più volte annunciato ma mai realizzato».
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