Torino, il giovane Giacomo Balla protagonista di una mostra alla Gam dal 4 novembre

Balla, Studio libero
di Mariapia Bruno
2 Minuti di Lettura
Martedì 1 Novembre 2016, 23:08
Divisionista, futurista, apprezzatissimo dal regime fascista: Giacomo Balla (1871 - 1958) fu un dinamico protagonista dell'arte prima metà del Novecento. Torinese, studiò all'Accademia Albertina prima di prendere il volo con Marinetti e Boccioni. Benché lasciò Torino nel 1895 per stabilirsi definitivamente a Roma, il legame con la sua città natale rimase molto forte: la mostra Protoballa. La Torino del giovane Balla, che aprirà dal prossimo 4 novembre al 27 febbraio 2017 alla Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, ce lo racconta. Curata da Virginia Bertone e Filippo Bosco, la retrospettiva ripercorre gli anni della formazione del futurista che, nato nel poverissimo Borgo del Rubatto, si inserì alla perfezione nell'ambiente aristocratico della città sabauda frequentando anche Edmondo de Amicis e Pellizza da Volpedo.

Scandiscono il percorso espositivo le rare fotografie di Mario Gabinio, che raccontano la povertà dei sobborghi torinesi, il Ritratto di Olimpia Oytana Barucchi di Giacomo Grosso, pittore punto di riferimento per i giovani artisti dell'epoca, lo studio per il Ritratto di Clelia Ghedini Marani di Balla, e altre opere firmate da Federico Boccardo, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Pilade Bertieri (amico intimo del protagonista), Felice Carena e Antonio Maria Mucchi. L'unica apparizione pubblica torinese per il fresco Giacomo fu quella del 1891, all’Esposizione della Promotrice di Belle Arti, dove presentò un acquarello non identificato. Balla spiccherà il volo nella capitale, attingendo a piene mani anche dall’arte internazionale assaporata a Parigi nel 1900 e sposando concretamente la ricerca assoluta di una vivace modernità della pittura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA