Il ritratto, nella sua cornice originale, era rimasto nelle mani della famiglia Borghese a differenza della omonima villa oggi museo e dei capolavori in essa contenuti tra cui le celebri sculture di Gian Lorenzo Bernini vendute nel 1902 al governo italiano.
Solo di recente gli addetti ai lavori italiani avrebbero realizzato l'importanza del dipinto per il patrimonio nazionale in quanto raro documento dell'era napoleonica in Italia. La Frick, che sta lavorando a un ricorso, non ha voluto far commenti. La cifra pagata dal museo americano non è stata resa nota: «Era molto caro», si è limitato di dire all'epoca Xavier F. Salomon, chief curator del museo newyorchese che si era mosso rapidamente per non lasciar tempo alla galleria di mostrarlo ad altri. È dal 1991 che la Frick non acquistava un dipinto importante. Il principe Camillo doveva originariamente fare il suo debutto il 31 ottobre quando nelle gallerie sulla Quinta Strada aprirà la mostra «Luigi Valadier: Splendore nella Roma del Diciottesimo Secolo».
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