Catozzella 57 voti
Il complicato viaggio di un sogno. Samia, piccola somala con il vento nelle gambe, mentre si allena per le strade disastrate di Mogadiscio, vuole riscattare le donne del suo popolo, sottomesse all’irrigidimento delle leggi politiche e religiose. La meta sono le Olimpiadi, l’epilogo è in una fragile barca in mezzo al mare. La storia ha fatto il giro del mondo: Catozzella la riracconta con qualche lirismo (finale) di troppo, ma non bruciando, sull’altare della narratività, il respiro, la paura, il pensiero (vittorioso e sconfitto) di Samia.
Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano
Scurati 55 voti
Dal fallimento di coppia alla deriva di una generazione di quarantenni «satolli di vita», ma ossessionati dal tempo che passa, anagraficamente incongrui all'esordio genitoriale. Elogiato come il migliore di Scurati dopo "Il sopravvissuto", il romanzo di Scurati, per Magrelli, s’impone per la felice mescolanza di registro aforistico e tono affabulatorio, considerazioni di costume e confessioni intime. La sintesi di Eco: il disgregarsi d'un matrimonio si ripete uguale da milioni di anni. Scurati raccontandolo è riuscito a stupirci e sedurci.
Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
Presentato da Umberto Eco e Walter Siti
Piccolo 53 voti
Il contrasto con il padre, che non lo vuole comunista, il tentativo di essere accettato dai «compagni», che non lo tollerano borghese, il desiderio di stare solo, a piangere Berlinguer. Gli anni della propria formazione annodati con i fatti del Paese. Dove finisce la fiction e inizia l’autoanalisi nell’accattivante romanzo di Piccolo, dove privato e pubblico -confusi e impazziti-, possono servire da specchio di un’intera generazione? Cresciuta nel mito di Berlinguer, con l’odio un po’ di maniera per Craxi, la vita adulta dominata dall'insopportabile Cavaliere.
Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone
Pecoraro 50 voti
Dalla sua morte fino all’infanzia. Strutturato sulla cronologia, a ritroso, di Ivo Brandani, ingegnere e filosofo mancato, remissivo e ossessivo, respinto e sedotto dal contatto con ciò che annulla ogni possibilità di ordinare la realtà. Ricostruzione, benessere, il sessantotto, l’homo homini lupus in cui si misura la crisi di oggi: torrentizio e inesauribile nel suo flusso céliniano, il romanzo di Pecoraro cala la visione di «qualcosa che è sempre, all’ingrosso, la condizione umana» nella pratica anche storica che riguarda il nostro Paese.
La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà
Cilento 48 voti
In pieno seicento, tra la rivolta di Masaniello e la peste, condannata al silenzio e a una volontaria catalessi a causa di un errore chirurgico, vive la piccola napoletana muta presa in cura da un medico fallito che finirà per sposarla dopo averla "guarita". La claustrofobica atmosfera del mènage coniugale è il nocciolo duro di un racconto che esplode a raggiera. La storia della Cilento si allarga, si dilata, si complica, svaporata e risucchiata nel maelström virtuosistico delle continua sorpresa, dopo la stringata essenzialità del suo magnifico preambolo.
Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento
Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano