Premio Strega, le schede dei cinque finalisti

di Renato Minore
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Giugno 2014, 14:52
Ecco le schede dei libri dei cinque finalisti del Premio Strega.



Catozzella 57 voti



Il complicato viaggio di un sogno. Samia, piccola somala con il vento nelle gambe, mentre si allena per le strade disastrate di Mogadiscio, vuole riscattare le donne del suo popolo, sottomesse all’irrigidimento delle leggi politiche e religiose. La meta sono le Olimpiadi, l’epilogo è in una fragile barca in mezzo al mare. La storia ha fatto il giro del mondo: Catozzella la riracconta con qualche lirismo (finale) di troppo, ma non bruciando, sull’altare della narratività, il respiro, la paura, il pensiero (vittorioso e sconfitto) di Samia.



Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella

Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano





Scurati 55 voti



Dal fallimento di coppia alla deriva di una generazione di quarantenni «satolli di vita», ma ossessionati dal tempo che passa, anagraficamente incongrui all'esordio genitoriale. Elogiato come il migliore di Scurati dopo "Il sopravvissuto", il romanzo di Scurati, per Magrelli, s’impone per la felice mescolanza di registro aforistico e tono affabulatorio, considerazioni di costume e confessioni intime. La sintesi di Eco: il disgregarsi d'un matrimonio si ripete uguale da milioni di anni. Scurati raccontandolo è riuscito a stupirci e sedurci.



Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati

Presentato da Umberto Eco e Walter Siti





Piccolo 53 voti



Il contrasto con il padre, che non lo vuole comunista, il tentativo di essere accettato dai «compagni», che non lo tollerano borghese, il desiderio di stare solo, a piangere Berlinguer. Gli anni della propria formazione annodati con i fatti del Paese. Dove finisce la fiction e inizia l’autoanalisi nell’accattivante romanzo di Piccolo, dove privato e pubblico -confusi e impazziti-, possono servire da specchio di un’intera generazione? Cresciuta nel mito di Berlinguer, con l’odio un po’ di maniera per Craxi, la vita adulta dominata dall'insopportabile Cavaliere.



Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo

Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone





Pecoraro 50 voti



Dalla sua morte fino all’infanzia. Strutturato sulla cronologia, a ritroso, di Ivo Brandani, ingegnere e filosofo mancato, remissivo e ossessivo, respinto e sedotto dal contatto con ciò che annulla ogni possibilità di ordinare la realtà. Ricostruzione, benessere, il sessantotto, l’homo homini lupus in cui si misura la crisi di oggi: torrentizio e inesauribile nel suo flusso céliniano, il romanzo di Pecoraro cala la visione di «qualcosa che è sempre, all’ingrosso, la condizione umana» nella pratica anche storica che riguarda il nostro Paese.



La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro

Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà





Cilento 48 voti



In pieno seicento, tra la rivolta di Masaniello e la peste, condannata al silenzio e a una volontaria catalessi a causa di un errore chirurgico, vive la piccola napoletana muta presa in cura da un medico fallito che finirà per sposarla dopo averla "guarita". La claustrofobica atmosfera del mènage coniugale è il nocciolo duro di un racconto che esplode a raggiera. La storia della Cilento si allarga, si dilata, si complica, svaporata e risucchiata nel maelström virtuosistico delle continua sorpresa, dopo la stringata essenzialità del suo magnifico preambolo.



Lisario o il piacere infinto delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento

Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano