Premio Campiello, Casellati: «E' una scommessa vinta»

Premio Campiello, Casellati: «E' una scommessa vinta»
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Sabato 15 Settembre 2018, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 22:56

«Questo premio così radicato territorialmente è oggi una voce autorevolissima nel panorama culturale italiano e non solo. Il Campiello nasce come una scommessa: creare una sinergia tra mondo imprenditoriale e della letteratura nella consapevolezza che creatività e ingegno affondano le loro radici nella cultura e nella creazione di nuove idee, nella immaginazione. Questa scommessa degli imprenditori è stata abbondantemente vinta». Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, aprendo la cerimonia di premiazione, al Teatro La Fenice, del Premio Campiello 2018, in onda in diretta su Rai5. Poi la presidente del Senato ha sottolineato l'importanza del «coinvolgimento di 300 lettori anonimi di tutte le estrazioni sociali che fanno parte della giuria. Questo significa che il premio è espressione non di pochi addetti ai lavori, ma di tutti». E si è soffermata sull'attenzione che il Comitato Promotore ha nei confronti dei giovani che bisogna incuriosire. La Casellati ha anche voluto ricordare Don Puglisi: «Hanno chiesto al suo sicario - ha detto - perchè lo avesse ucciso. La risposta è stata: 'perchè voleva portare via i ragazzi dalle strade, perchè voleva allontanarli dalla malavita. Questo è un grande insegnamento».

«Il 15 settembre di venticinque anni fa moriva don Pino Puglisi. Era un sacerdote. Al suo sicario hanno chiesto il perché lo avessero ucciso e lui ha risposto, in dialetto siciliano, che don Puglisi voleva portare via i ragazzi dalle strade, educarli, acculturarli, voleva attraverso la cultura allontanarli dalla malavita. Questo è un grande insegnamento che noi abbiamo avuto da don Puglisi», continua il presidente del Senato - Il Campiello è la straordinaria storia di un'avventura di carattere sociale, culturale, letterario. Ed allora vorrei sintetizzare il valore di questa straordinaria serata con le parole di un grande maestro:
«Il vecchio disse al figlio: se tu vuoi ripararti dalla pioggia o dal vento, fatti una tenda. Se tu vuoi trovare un luogo sicuro, fatti una casa di pietra. Se tu vuoi preoccuparti dei tuoi figli o dei figli dei tuoi figli, fatti una città. Ma se tu vuoi costruire un edificio per le nuove generazioni, allora scrivi un libro»

 

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