Maria Latella racconta l'Italia e se stessa in "Fatti privati e pubbliche tribù"

Maria Latella racconta l'Italia e se stessa in "Fatti privati e pubbliche tribù"
di Paolo Travisi
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Giovedì 8 Febbraio 2018, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:37

Il verbo preferito di Maria Latella è «ricominciare. Perché nella storia d’Italia come nella mia vita si ricomincia sempre». Nel suo ultimo libro Fatti privati e pubbliche tribù, presentato al Centro Studi Americani di Roma, la giornalista-scrittrice ha condensato cinquanta anni di vita del paese, in cui passaggi della vita professionale e privata si mescolano agli «alti e bassi dell’Italia». Una cavalcata letteraria che porta il lettore dagli anni Sessanta ad oggi, passando per i decenni del boom economico, gli anni di piombo, lo splendore degli anni Ottanta, Mani Pulite fino ai giorni recenti. Alla presentazione del libro sono intervenuti Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e Paolo Mieli, giornalista, che con Latella ha condiviso molti anni professionali. «La presenza di Mons. Galantino è molto importante per me, perché mi ricorda la mia educazione cattolica. Sono cresciuta in un piccolo paese (Sabaudia) dove la parrocchia era molto importante» introduce così Maria Latella il segretario della Cei, che a proposito di Fatti privati e pubbliche tribù considera «sappiamo che ci sono libri faticosi da leggere, che chiudi dopo poche pagine, che finiscono nella polvere ed altri che ti coinvolgono ed è quello che ho provato leggendo le storie raccolte in questo libro». Plaude alla scelta di un racconto autobiografico denso di fatti pubblici ed esperienze private anche Paolo Mieli. «Maria Latella ha sempre cercato la soluzione più scomoda nella sua vita, più infruttuosa. E’ sempre stata una giornalista a cui potevi rivolgerti quando c’era una missione non banale». Su un punto concordano le considerazioni di Mieli e Mons. Galantino in merito al percorso umano della scrittrice. L’importanza di rialzarsi sempre, quando nella vita si cade. «Il segreto della sua vita è che si è sempre rialzata da sola, come fosse un corpo elastico. Chi è capace di rialzarsi sempre è una persona fortunata» sottolinea ancora Mieli a cui si aggiungono le parole di Mons. Galantino «tutta la vita è fatta di decisioni, l’importante è prenderle e poi (citando il messaggio di Papa Francesco) bisogna tendere la mano quando puoi, per restituire agli altri quello che si è ricevuto». Ma perché dopo anni spesi nel raccontare gli altri, ha deciso di raccontare se stessa? La risposta è la speranza. Dice l’autrice di Fatti privati e pubbliche tribù «ho incontrato molte persone, tante donne che a 40\50 anni mi dicono la mia vita è finita, mi hanno licenziato, mio marito mi ha lasciato per una donna più giovane, non vedo più un futuro, invece ricominciare si può». E si torna al verbo preferito di Maria Latella. «Se raccontare i fatti miei serve ad aiutare le persone che hanno vissuto esperienze simili alle mie a ricominciare, allora mi fa piacere».
 

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