Il manuale Cencelli va in pensione: arriva la formula del merito in politica

Il manuale Cencelli va in pensione: arriva la formula del merito in politica
3 Minuti di Lettura
Domenica 24 Settembre 2017, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 17:24
È sempre più difficile trovare politici capaci e oggi anche un democristiano doc come Massimiliano Cencelli, autore del famoso manuale che ha ispirato generazioni di politici e insegnato loro come dividersi le poltrone, farebbe fatica a trovarli. Con lo scopo di mettersi alle spalle un metodo oramai datato uscirà nelle librerie italiane tra pochi giorni un libro dal titolo eloquente: “Addio Cencelli come misurare il Merito in Politica” (Armando Curcio Editore) scritto dal consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori e dal giornalista Michele Ruschioni.

Cuore del libro, presentato in anteprima ieri a Roma durante Atreju (la convention di Fratelli d'Italia ndr), è una raffinata formula matematica per misurare il Merito tra i politici o gli aspiranti tali e che, se applicata, avrebbbe evitato negli anni candidature improponibili e l’ascesa di politici impreparati e per nulla capaci con tutti i problemi che ne sono conseguiti. 

 Non essendo un libro schierato, se non nei confronti del Merito, può permettersi di bacchettare tutti gli schieramenti politici: da Nicole Minetti, a Renzi Bossi passando per la sindaca di Roma Virginia Raggi fino al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, un elenco che non risparmia nessuno. La tesi sostenuta dai due autori è che se la formula del Merito fosse stata applicata il risultato ottenuto non avrebbe permesso loro di occupare posizioni così di rilievo. “A forza di eleggere persone impreparate e prive di qualunque esperienza abbiamo impoverito la classe dirigente e spaventato i migliori, scoraggiandoli ad affacciarsi in politica. I risultati sono un impoverimento generale dell’intero paese”, spiega Santori.
 
Ma che dice questa formula? Che per misurare il Merito del politico di turno, sia esso un consigliere di un piccolo paesino o un eurodeputato, è necessario incanalare il giudizio dentro dei parametri oggettivi che, sommati tra loro, possono dirci il reale valore di una persona. E quali sono questi parametri? I trascorsi di una  persona, la sua affidabilità, la capacità di attrarre consenso, la sua intelligenza, la capacità di innovazione, le idee, il carattere, l’impegno, la capacità di leadership, l’empatia e ciò che si è prodotto nella vita politica e non. 
 
Nella formula si conferisce la giusta importanza all’onestà che viene considerata non come una qualità da sommare alle altre ma una precondizione per bussare alle porte di qualunque partito. Non può e non deve essere l'unica condizione. Questa piega, molta in voga in questi tempi, produce politici e amministratori onesti ma incapaci. “Dire che è un politico è onesto è come dire che indossa le scarpe, ok, tutto bello, ma al cittadino interessa sapere quale strada vuoi prendere e che cammino vuoi fare in virtù del fatto che hai delle scarpe ai piedi - spiega Ruschioni. 
Essere solo onesti non basta. Bisogna essere onesti e capaci". 
 
Duecentodue pagine che, oltre a scorrere veloci grazie ad aneddoti e retroscena sul mondo politico, arricchiscono in maniera considerevole il dibattito sulla Meritocrazia in Italia perchè mai nessuno ha provato a misurare il Merito in politica. La Formula, solo apparentemente complicata, viene spiegata in modo chiaro con esempi e grafici. Quattro interviste a Massimiliano Cencelli, alla giornalista marocchina ed ex deputata Souad Sbai, all'ex sottosegretario Guido Crosetto e ad un vulcanico Sgarbi concludono il libro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA