Uomini che uccidono le donne, 11: la coppia diabolica e il regalo sospetto

Uomini che uccidono le donne, 11: la coppia diabolica e il regalo sospetto
di Roberto Costantini
6 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Agosto 2016, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 13:22
IL THRILLER
GIOVEDÌ ORE 11
BALISTRERI
Dopo la telefonata a Corvu andai in autobus a via Cola di Rienzo. Almeno l'autobus era vuoto e c'era l'aria condizionata, mentre la strada era affollata di turisti a piedi e Romani in auto, immersi nell'afa di un'altra giornata che si annunciava caldissima.
Non ero mai entrato in un negozio di biancheria intima femminile. Guardai per un po' le vetrine prima di entrare e per un attimo pensai di chiamare Corvu e mandarci lui. Ma ormai ero lì e avevo fretta. Appena entrai, una delle due commesse si fece avanti.
Buongiorno, deve fare un regalo?
Certo, era ovvio che un uomo non compra quel genere di cose a una donna se non per fare un regalo.
Sì.
Lei allargò il sorriso.
Posso chiederle quanti anni ha la persona che riceverà il regalo?
Trenta risposi sentendomi in imbarazzo.
Ma lei doveva essere abituata a signori di una certa età che fanno quel genere di regali a ragazze con meno di metà dei loro anni.
Ha in mente qualcosa di specifico?
Pensai ad Anna Bianchi, una giovane donna uccisa di cui sapevo pochissimo, nulla del carattere, qualcosa del suo corpo, ciò che avevo visto martoriato sul pavimento di casa sua. Quel due pezzi di pizzo verde.
Qualcosa di pizzo.
Preferenze di colore?
Beh, le piace il verde.
Lei fece un cenno di approvazione.
Abbiamo un modello di pizzo verde che le piacerà.
Me lo mostrò. Riconobbi il taglio e la marca. Era il modello che indossava Anna. Tirai fuori il tesserino generico della Polizia, quello della Omicidi l'avrebbe spaventata troppo. Lei comunque impallidì.
La Guardia di Finanza? Ma guardi che noi facciamo sempre lo scontrino pieno
Avevo con me un piccolo zaino. Lo aprii e tirai fuori la carta da regalo trovata ripiegata a casa di Anna Bianchi.
Non sono della Finanza. Questa è la vostra carta da regalo, vero?
Lei annuì, mentre anche l'altra commessa si avvicinava.
Ci siete sempre voi due o altri a servire qui in negozio?
Solo noi. Ma cosa
Indicai la A scritta a penna sulla carta da regalo.
L'ha scritta una di voi due questa A?
Si guardarono sbalordite, poi la seconda commessa farfugliò qualcosa.
Sì.. lui quel tipo perché ne aveva presi due
Stia tranquilla. Quel tipo ne aveva presi due uguali?
No, no. Due taglie diverse. Per questo ha voluto le iniziali sul pacchetto, per distinguere i due regali.
E che iniziale avete scritto sull'altro?
Nessuna, solo su questo.
Certo, solo su quello per l'amante. Anche una moglie stupida si insospettirebbe a trovare la sua iniziale sul pacco regalo.
Cosa ricordate?
Avevano ripreso coraggio e colore.
Tutto, perché è successo meno di una settimana fa, e perché abbiamo capito al volo di cosa si trattava. Ci abbiamo riso sopra, una quarta misura per l'amante e una seconda per la moglie.
Che giorno era?
Venerdì mattina.
Ero stato fortunato, erano due ragazze sveglie.
Come ha pagato?
In contanti, purtroppo. Ma guardi che noi ce lo ricordiamo bene, un bel tipo, moro. Se serve veniamo in Polizia, ci mettete dietro il vetro e lo riconosciamo di sicuro!
Sorrisi io, questa volta.
Allora tenetevi pronte.
GIOVEDÌ ORE 13
BALISTRERI
Tornai alla Squadra Mobile in auto. Corvu era nella sua stanzetta, davanti a tre diversi computer. Mi bastò guardarlo negli occhi per sapere che aveva risolto la questione Rubini-Colonna.
Marco Rubini, marito di Giulia Colonna. Sapendo che lei deve partire domani l'ho mandato a prendere per sentirlo a sommarie informazioni testimoniali, così non serve l'avvocato.
Corvu era un vero poliziotto, molto più motivato, coscienzioso e osservante delle procedure di quanto io fossi mai stato. Ma con quelli come Marco Rubini serviva un altro metodo, lo sapevo da sempre. La ruota dell'inquisizione. Quindi un mandato tranquillo, per quanto possa essere tranquillo per un cittadino essere chiamato alla Omicidi come persona informata dei fatti.
Lo mandammo a prendere a casa e io feci appena in tempo a leggere la sua scheda personale preparata da Corvu. Trentacinque anni, sposato senza figli, ragioniere, alto livello di vita accanto a cui Corvu aveva scritto ??, da dove vengono i soldi?
Marco Rubini alias Marco Diamanti, arrivò con quell'aria un po' sfrontata e quella bellezza un po' sciupata che piaceva tanto alle donne, come i suoi abiti eleganti ma casual e per niente casuali.
Sono Michele Balistreri. Questo è il mio Vice, Graziano Corvu.
Lui annuì.
Credo che lei abbia conosciuto mia moglie anni fa. E poi ho letto di lei, varie cose.
Quel varie cose sottintendeva che aveva letto dei miei metodi. Meglio così. Quanto a sua moglie non avevo idea di chi parlasse.
Lei è qui solo perché dobbiamo chiederle delle informazioni, quindi per il momento non le serve un avvocato.
Lui alzò le spalle.
Non ho fatto nulla per cui mi servirà un avvocato.
Da quella risposta fui sicuro che aveva già consultato un avvocato, uno bravo.
Va bene, ma sappia che potrebbe essere obbligatorio.
Se da informatore divento indagato? Grazie, non credo che succederà.
Bene. Noi stiamo ricostruendo le ultime ore della vittima. Lei la conosceva bene, vero?
Non so di chi lei stia parlando, dottor Balistreri.
Doveva aver detto all'avvocato di aver coperto bene le sue tracce. Cognome falso, niente cellulare, pagamenti in contanti, il coltello impugnato con i guanti visto che la Scientifica non aveva trovato impronte sul manico.
Parlo della signorina Anna Bianchi, uccisa Martedì sera in casa sua.
Non l'ho mai conosciuta.
Senta, signor Rubini, partiamo male. Avere una relazione extraconiugale non è un reato, ma mentire durante un'indagine per omicidio sì.
Ripeto, non l'ho mai conosciuta.
Sua moglie di cognome si chiama Colonna?
Spero che non sia un reato!
Ora contavano più le sue reazioni che le sue risposte. Perché non era bravo a simulare mentre era bravo a mentire.
La vittima ha scritto di suo pugno due cognomi sull'interno del polso. Rubini e Colonna, voi siete l'unica coppia a Roma con questi due cognomi.
Vidi subito ciò che avevo imparato negli anni, ciò che distingue i colpevoli dagli innocenti e i delinquenti incalliti dai vigliacchi. Marco Rubini era sia colpevole che vigliacco e lo lasciai tornarsene a casa. Ancora per poco.
Corvu non aveva aperto bocca durante l'interrogatorio di Rubini.
È stato lui, vero, dottore?
Certo Corvu, ma è inutile disturbare il pm, ci mancano le prove. Ma le troveremo. Dimmi dello scialle di seta, ci sei stato in via Borgognona?
Sorrise. Qualcosa aveva trovato.
Non si ricordano assolutamente chi ha comprato lo scialle, ma è l'unico di quel tipo che hanno venduto nell'ultimo mese. Venduto il 6 Giugno alle 19 e 30, pagato in contanti. Previdente ma imprevidente.
Non ero in vena di enigmi.
Corvu, vuoi farti una bella gita in Sardegna dalle tue capre
Mi scusi, non volevo essere criptico.
Quindi io sono cretino!
No, no. È che Coletta ci ha detto che la ragazza era incinta e la prescrizione del medico per la pillola è del 7 Giugno, mentre l'acquisto dello scialle è del 6 Giugno. Rubini è stato previdente sul fresco serale ma imprevidente sul resto della serata.
Corvu se ne andò a mangiarsi un pezzo di pizza al taglio. Io non avevo fame. Rimasi lì a fumarmi una Gitanes. Pensai a Marco Rubini che aveva comprato quello scialle di seta, al suo modo di pensare alle donne. Dove la voleva portare con quello scialle? Non potevo perdere tempo, il giorno dopo volevo partire per raggiungere Bianca in montagna.
RUBINI E COLONNA
Non hanno niente in mano, Giulia. Proprio niente. Solo i nostri cognomi scritti da Anna sul suo polso, forse quando è venuta sotto il nostro portone e ha visto il citofono.
Giulia lo guardò e scosse il capo.
Tu non conosci Michele Balistreri, Marco. Mettiamoci a ripassare il tuo alibi per Martedì sera. Ricordi? Non ti sei mai mosso da qui, e io lo confermerò.

11-continua
© RIPRODUZIONE RISERVATA