​“1944. Diario dell’anno che divise l’Italia”, storie e fatti inediti del Paese occupato

​“1944. Diario dell’anno che divise l’Italia”, storie e fatti inediti del Paese occupato
di Carmine Castoro
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Domenica 8 Giugno 2014, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 10:19
Nella notte fra il 4 e il 5 giugno del 1944 Roma viene liberata dall’occupazione nazista. Gli americani pongono fine a nove mesi di terrore, persecuzioni, torture commesse dai nazifascisti e alle incursioni aeree che gli stessi alleati hanno continuato a compiere sulla città eterna.





Finalmente si può dare degna sepoltura ai martiri delle Fosse Ardeatine e fermare una gigantesca emorragia di sangue. Sangue italiano che unisce la tragica fine dei partigiani e dei patrioti fucilati a Forte Bravetta agli innocenti che furono giustiziati da Kappler per la rappresaglia dopo l’attentato di via Rasella. Una vicenda che a 70 anni di distanza è ancora circondata da misteri. Chi era l’enigmatico ‘tenente Roberto Marini’ che ripose in modo gelido a un giovane adolescente biondo con gli occhi azzurri, ma italiano anche lui, che gli chiedeva se fosse tanto doloroso morire in quel modo mentre aspettava il turno di essere fucilato nelle cave di pozzolana individuate dai nazisti per eseguire la loro feroce vendetta?



E ancora. I tedeschi fuggono dalla città eterna portando con sé, oltre a un’inesauribile sete di vendetta una 24 ore foderata di piombo. Al suo interno, custodita in un’ampolla c’è una parte del radio che i nazisti hanno sequestrato all’Istituto Superiore di Sanità di viale Regina Margherita. Si tratta di un materiale di difficilissima estrazione, 900 volte più radioattivo dell’uranio. Perché quella valigetta prese la via del Nord, come era già accaduto a suo tempo per le riserve auree della Banca d’Italia? Doveva forse rappresentare l’elemento di una “dirty bomb”, un ordigno “sporco” con il quale i tedeschi cercavano di riequilibrare a loro vantaggio le sorti del conflitto in atto?



Misteri su misteri, interrogativi inquietanti braccati, per così dire, da fatti faticosmente ricostruiti come la conferma, contenuta in uno straordinario documento dell’Unità per la guerra psicologica (PWB) del governo militare alleato, che gli americani nell’estate del ‘44, erano perfettamente a conoscenza delle camere a gas in azione nel campo di sterminio di Auschwitz, del numero di ebrei sino a quel momento massacrati e della consistenza dei convogli che vi erano diretti da ogni parte d’Europa e in particolare dall’Ungheria.



Sono solo alcune delle vicende raccontate nel libro “1944. Diario dell’anno che divise l’Italia” da Marco Gasparini e Claudio Razeto che – attraverso una ricca documentazione e attingendo a fonti inedite – portano alla luce fatti e avvenimenti spesso ignorati dalla storiografia ufficiale. Il 1944 fu l’anno terribile in cui la guerra divise fisicamente in due l’Italia. Al Sud gli Alleati, il Regno dei Savoia e di Badoglio e dei redivivi partiti politici, al Centro e al Nord le armate di Kesselring, la Repubblica sociale di Mussolini, la X Mas ma anche i partigiani e tanti italiani costretti a vivere tra bombardamenti, rappresaglie, deportazione, fame. La cronaca giorno per giorno di un conflitto feroce e di una Nazione spezzata, all’interno della quale, dicono gli stessi autori, basterebbe, al di là delle interpretazioni e delle ideologie personali, soffermarsi su pagine e reperti che sono stati troppo spesso colpevolmente accantonati o non sufficientemente valutati in sede storiografica.



Claudio Razeto, giornalista, esperto di archivi storico-fotografici e documentali. Ha lavorato a Paese Sera, Corriere dello Sport, Il Messaggero come cronista e redattore. Ha pubblicato per edizioni Logos il volume illustrato Corrispondenti di Guerra, uscito in 12 Paesi. Collabora con le riviste Focus Storia e Bbc History Magazine, scrivendo di storia contemporanea e Guerre Mondiali.



Marco Gasparini, giornalista e saggista. Ha curato numerose inchieste e rubriche di politica economica per Il Sole 24 Ore e Il Mondo. Nel 2011 ha pubblicato per le edizioni Flammarion il libro Mafia. Histoire et mythologie, tradotto anche in inglese e tedesco. Per Logos ha realizzato i volumi illustrati Mafia, con prefazione di Giuseppe Ayala, e La dolce vita, usciti in formato multilingue in Italia e altre 12 nazioni.



C.Razeto – M.Gasparini “1944. Diario dell’anno che divise l’Italia” (Castelvecchi, pagg. 480, euro 22)
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