Uomini che uccidono le donne, 12: armi di seduzione e piste da seguire

Uomini che uccidono le donne, 12: armi di seduzione e piste da seguire
di Roberto Costantini
6 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Agosto 2016, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 13:22
IL THRILLER
GIOVEDÌ ORE 15
BALISTRERI
Mi fermai lì, in una piazza di Spagna popolata solo da turisti sotto il sole feroce del primo pomeriggio di Agosto. Nel punto dove Monica Rinaldi aveva visto Anna abbracciata a quell'uomo lunedì sera, la sera prima della sua morte. Probabilmente il punto dei loro appuntamenti, incluso quello in cui lui le aveva comprato e regalato quello scialle, la sera del 6 Giugno. Vista che la prescrizione della pillola anticoncezionale era del 7 Giugno e visto che Anna era incinta di due mesi, forse quella era stata la sera del patatrac.
Erano andati da lì direttamente a casa di lei? Da quello che aveva detto Monica, si erano appena conosciuti e Anna non era il tipo da portarsi un uomo appena conosciuto a casa. No, quello era un tipo che sapeva sedurle: lo scialle di seta, il completo di pizzo verde. Si doveva essere inventato una serata molto romantica per sedurla. Ma io non avevo mai fatto nulla del genere in vita mia, da Laura a Bianca ne erano passate tantissime ma non avevo mai pensato a come sedurle.
Chiamai Bianca sul cellulare. Comunque meglio lei che mia figlia che mi avrebbe deriso per parecchi anni.
Bianca, mi serve un aiuto.
Le spiegai per sommi capi la situazione.
Cosa può aver fatto quell'uomo partendo da qui per portarsi a letto una ragazza per bene appena conosciuta?
Beh, l'uomo saresti tu. Ma visto che tu non devi chiedere mai, non sai come si fa, vero?
Senti, vorrei chiudere questa storia e raggiungerti domani sera in montagna, se mi aiuti.
Agli ordini, commissario Balistreri. Capirai che non è una cosa semplice, non ho più trent'anni e anche allora
Eri già sposata. Ma visto che quello con cui eri sposata era un tipo cui piaceva sedurre le donne pensa a come avrebbe fatto lui.
Non era una frase carina. Vecchie ferite. Ma lei conosceva la cura, ignorarmi.
Cosa vedi intorno a te, Balistreri?
Negozi pieni di turisti, la fontana, la scalinata di Trinità di monti, le carrozzelle, i taxi
Cosa ti immagini sia più romantico per una ragazza?
I negozi?
Non fare lo stupido. Allora?
La scalinata?
Non per una ragazza italiana. Fai uno sforzo. Qualcosa che tu non hai mai fatto e non faresti mai e invece con la persona giusta ti avrebbe fatto bene.
Restai un attimo senza fiato mentre il ricordo di oltre quarant'anni prima affiorava. Tripoli, il lungomare Adrian Pelt, una carrozza, Laura e Mike. Ero io? In questa vita? In un'altra vita? Di certo non era bastato.
Grazie Bianca, domani chiudo questo caso, sarò da te domani sera.
Ci conto, Balistreri.
Mi avvicinai ai cocchieri che chiacchieravano tra loro vicino alle carrozze. Mostrai il tesserino, spiegai che si trattava del delitto della giovane donna di cui parlavano tutti i media e cominciai a interrogarli tutti insieme. I cocchieri erano simpaticissimi e felici di collaborare con la Polizia. Italiani atipici, sorprendenti. Ma ovviamente non avevo elementi sufficienti. Un uomo sui 35, una ragazza sui 30, due mesi fa. Ma invece di ridermi in faccia stavano lì, sotto l'afa, a lambiccarsi il cervello per aiutarmi.
Dottò, ce dia n indizio, qualunque cosa Qua ce stamo sempre solo noi, se hanno preso la carrozzella qua l'ha portati uno de noi
Tentai l'unica cosa che mi venne in mente.
La ragazza indossava un costoso scialle di seta bianco.
A giugno, lo scialle? Impossibile dottò
Ma un omino anziano, il più vecchio del gruppo, aggrottò la fronte.
Scusi n po', dotto'. Ma lei è sicuro che sto scialle l'indossava? Nun po' esse che lui glielo ha regalato pe' dopo?
Può essere, lui lo aveva comprato qui vicino. Perché?
Il vecchietto sorrise.
Pecchè lui mi ha prenotato la corsa, ha posato quel pacco sul sedile della carrozza e glielo ha dato quanno che lei è salita sulla carrozza. Sa che le ha detto quer fijo de bona donna?
Che le ha detto?
Che era un mantello, come pe li Re. pecchè lui la portava in carrozza in cima ar monno.
In cima al mondo? Ma si ricorda dove li ha portati?
E come no? Ha voluto scenne ar Colosseo ma io mica so sordo! Annavano a cena in cima ar monno, l'albergo davanti ar Colosseo, quello con la vista più bella de Roma
Questa volta avevo fretta e presi un taxi per farmi portare all'albergo. Spiegai tutto, al direttore del ristorante. Ma ovviamente era troppo tempo fa.
Sicuro che nessuno li ricorda questi due?
Commissario, sono passati due mesi, viene tantissima gente, la sera del 6 giugno era lunedì, ho già controllato, il locale era pieno di stranieri
E le ricevute delle carte di credito?
Abbiamo controllato. Nessun nome Italiano. Potrebbe aver pagato in contanti. E abbiamo ancora il registro delle prenotazioni di quella sera, non c'è nessun Rubini, nessun Colonna, nessun Bianchi. Guardi anche lei.
Presi il registro e lo trovai subito. Era stato prudente, Marco Rubini, anche se non pensava ancora che un giorno avrebbe ammazzato la ragazza che aveva invitato a cena. Ma lui era quello che le aveva regalato il mantello da regina, che l'aveva portata in cima al mondo, che le aveva regalato il completino intimo verde uguale a sua moglie, ed era più impudente che prudente. Altrimenti si sarebbe inventato un altro cognome.
Tavolo per due, ore 21, a nome Diamanti.
Tornai in ufficio in taxi, Corvu ascoltò incredulo il racconto.
Con la prossima poveretta avrebbe usato il cognome Smeraldi.
Ma non ci serviva né l'indignazione, né l'ironia.
Corvu, al PM non basterà quel cognome per accertare la connessione tra Rubini e Anna Bianchi. Bisogna metterlo a confronto con le commesse dei vari negozi, col cocchiere, con i camerieri. E poi dovremo collocarlo con certezza sulla scena del delitto. Bianca mi aspetta domani.
Penso io a tutto, dottore. E ho scoperto qualcosa anche io. Monica Rinaldi è eccezionale.
Senti, Corvu, questa è un'indagine per omicidio
Ma io parlo proprio di questo. Le ho chiesto se si ricordava qualcosa di particolare che Anna aveva fatto all'inizio di giugno e lei si è ricordata di un viaggio a Milano per un colloquio di lavoro che poi è andato male. Un viaggio che Anna ha fatto in treno venerdì 3 Giugno, prendendosi un giorno di ferie.
Gli occhi di Corvu scintillavano come nei momenti migliori e lo lasciai continuare.
Ho controllato le prenotazioni, sia con Trenitalia che con Italo. E l'ho trovata, una prenotazione fatta via internet dal suo cellulare, andata col Frecciarossa delle otto di mattina da Termini il 3 Giugno. Carrozza 8, posto 14A. Poi ho controllato chi aveva il 14 B. Sa dottore, siamo granelli di polvere in questo mondo, il destino
Invece di insultarlo o minacciarlo lo abbracciai.
Marco Rubini, vero?
Lui annuì.
Avvisa il pm, Corvu. Ci serve un mandato come indagato. Voglio che venga intercettato e che gli sia perquisita la casa oggi stesso. E lo voglio qui, prima di cena.
GIOVEDÌ ORE 18
RUBINI E COLONNA
Marco Rubini guardava atterrito il mandato di comparizione che gli era stato notificato. Lo aspettavano entro un'ora alla Mobile.
Allora posso dire che martedì sera non mi sono mosso di casa, Giulia? Tu lo confermerai?
Giulia guardò Nadia Giacobbe, che era accorsa per accompagnare Marco. Lei scosse la testa. Ma Giulia Colonna abbracciò suo marito.
Fatti forza, Marco. Io confermerò che eri qui.
12-continua
© RIPRODUZIONE RISERVATA