Palazzo Bonaparte, Vittorio Sgarbi e la luce dell'arte

Vittorio Sgarbi a Palazzo Bonaparte
di Francesca Bellino
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Mercoledì 5 Febbraio 2020, 18:44
Sono cinque le principali regole per non sbagliare l’illuminazione di un’opera d’arte: conoscere le opere e l’artista; studiare luogo e allestimento; calibrare apparecchi e tecnica; mettersi a disposizione dell’artista e lasciarsi appagare dall'opera e dalla sua luminosa bellezza. Parola di Francesco Murano, tra i più richiesti progettisti italiani d’illuminazione al servizio dell’arte che ieri, a Palazzo Bonaparte, ha presentato il suo volume-manuale L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte (Maggioli) insieme a Vittorio Sgarbi. «Una mostra illuminata in un modo piuttosto che in un altro restituisce emozioni diverse» ha sottolineato Sgarbi lodando il lavoro di Murano, autore delle luci di importanti esposizioni, tra cui le apprezzate “Canova.
Eterna bellezza” a Palazzo Braschi e Impressionisti segreti a Palazzo Bonaparte.
«Il mio ruolo è quello di mettere in contatto l’opera con chi la guarda che, attraverso la luce, entra in contatto con l’autore», ha spiegato Murano circondato da un caldo pubblico e tanti amici, dalla storica dell’arte Lucia Calzona alla scenografa Lily Pungitore, alla critica dell’arte Francesca Barbi Marinetti. «Mi auguro – ha concluso il progettista - che questo libro sia utile a capire quali errori non commettere negli allestimenti delle mostre future».
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