Il vernissage dell’arte pop

Janet De Nardis, Marco Innocenti e Tina Vannini
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 1 Marzo 2020, 11:42

Serata da brivido: sì, ma pop. L’ansia da coronavirus non frena i bon vivants romani e gli aficionados di cocktail e dintorni. Tutti in via Margutta, dunque, per la serata dedicata a Fellini e alle sue suggestioni più sensuali e stravaganti. Lo sguardo seducente di Marcello Mastroianni, il sorriso sexy di Anita Ekberg, l’ironia di Alberto Sordi nello Sceicco Bianco e l’ingenuità di Giulietta Masina nella Strada, in magica alchimia con il Discobolo, Diabolik, la Venere di Botticelli e gli enigmatici volti dei dipinti rinascimentali.
 

 


Tutto in una sera nel locale vegetariano e vegano che è anche una galleria d’arte, dove si è inaugurata la personale dell’artista Marco Innocenti, “guru” del collage digitale, intitolata FellinLove. Un Brivido Pop, nel centenario del regista “visionario” che proprio in via Margutta ebbe la sua residenza, che ha pervaso i tantissimi ospiti che non hanno resistito al richiamo dell’aperitivo in occasione del vernissage. Accolti dalla padrona di casa Tina Vannini ecco la sempreverde Barbara Bouchet, Janet De Nardis, in blusa e stivali fucsia, Elena Russo in total black al tavolo con Sofia Bruscoli (che sfoggia un gilet in ecopelliccia a righe bianche e nere) e l’ex tronista Marcelo Fuentes, Amedeo Goria, l’aristoimprenditrice Elena Aceto di Capriglia con la sua amica psicologa Irene Bozzi, Vincenzo Bocciarelli che improvvisa live qualche nota al pianoforte, Maria Monsè, Eleonora Vallone che sorseggia da un calice al tavolo accanto al dipinto “MadiBaci Saziami”, dove sono immortalati tutti i più famosi baci della storia del cinema intorno alla scena iconica di Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella Dolce Vita. Focaccia appena sfornata, drink allo zenzero e panini mignon con frittatine di zucchina anche per l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede Feliz Costales Artieda, accompagnato dalla moglie Cristina Cuesta. 

Sarà per il tema della serata, ma il cocktail assume anche connotazioni vagamente “felliniane”: un’invitata perde i sensi e cade a terra nella gran calca che si forma alla porta da dove escono i camerieri con i vassoi di appetizer alla mano, e nel corso del rendez vous, al microfono, si inneggia alla voglia di vivere e di riunirsi a dispetto dell’ansia da coronavirus che pervade i più in questi giorni.
E’ come se i quadri bloccassero in un fermo immagine il cuore di ogni film del regista premio Oscar.

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