Luca Ronconi, un viaggio di 90 minuti con l'omaggio dei vip

Luca Ronconi, un viaggio di 90 minuti con l'omaggio dei vip
di Roberta Marchetti
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Martedì 3 Marzo 2020, 10:34

Un viaggio di 90 minuti per ripercorrere l’intera carriera di Luca Ronconi. Più che un documentario, “In viaggio con Luca” - di Gianfranco Capitta e Simone Marcelli, che ne firma anche la regia - è un ritratto fedele della vita e dello straordinario percorso artistico del maestro che ha rivoluzionato il teatro italiano e trasformato il rapporto con il pubblico, proiettato ieri al Teatro Argentina per omaggiare il regista a cinque anni dalla sua scomparsa. Una serata evento organizzata dal Teatro di Roma, che Ronconi diresse dal ‘94 al ‘98 creando alcuni dei suoi capolavori come “Quer pasticciaccio brutto dei via Merulana da Gadda”, alla quale non potevano mancare gli attori che da lui hanno fatto scuola, oggi protagonisti indiscussi della scena teatrale italiana, tra cui Massimo Popolizio - scoperto e diretto da lui in più di trenta spettacoli - Fabrizio Gifuni, arrivato con la compagna Sonia Bergamasco, e Iaia Forte. Nella sala gremita, a ricordare Ronconi, anche la costumista Marilù Prati, Anna Bonaiuto, Daniela Piperno, Lucia Poli, il critico d’arte Achille Bonito Oliva insieme a Paola Marino, Geppy Gleijeses con Roberta Lucca. Tra le prime file il direttore del Teatro di Roma Giorgio Barberio Corsetti e il Presidente Emanuele Bevilacqua.
 

 


Nel film, che ha fatto il pieno di applausi, si passano al setaccio tutti i luoghi simbolo del drammaturgo: da Susa, in Tunisia, dove è nato, ai posti in cui è cresciuto e si è formato artisticamente, prima come attore e poi come regista. Non mancano gli spazi che ha inventato - fiore all’occhiello del suo lavoro - tra cui la piazza di Orlando Furioso, il lago di Zurigo e il Laboratorio di Prato scandito con Gae Aulenti, ma nemmeno i suoi trionfi operistici alla Scala e le scritture nei più importanti teatri di Vienna, Parigi e Salisburgo. Fondamentali nel documentario le testimonianze degli interpreti di quegli spettacoli, come Luca Zingaretti, Pierfrancesco Favino, il direttore della Scala Chailly e prestigiosi musicisti e personaggi che hanno fatto la storia del teatro come Raina Kabaivanska, Enrico Lucherini e il premio Oscar per la fotografia Vittorio Storaro. Una biografia artistica ricostruita in modo impeccabile grazie alla memoria di Gianfranco Capitta, che oltre ad essere uno dei più preparati critici teatrali, è soprattutto un amico di Luca Ronconi, di cui riesce a regalare un ritratto ancora più intimo. 

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