La ricostruzione a L'Aquila: uno spartito per ricordare

Il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli con Alexandra Bugailiskis
di Lucilla Quaglia
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Domenica 3 Novembre 2019, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 15:13

Spartiti per non dimenticare. Sold out da settimane per l’eccezionale evento gratuito organizzato in occasione del decimo anniversario del terremoto de L’Aquila. Il capolavoro della musica sacra, la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, scritta per la morte di Alessandro Manzoni, risuona come inno di rinascita di una città ferita nella superba cornice della Basilica di Santa Maria in Aracoeli. E poi sarà il turno, oggi, de L’Aquila, nella Basilica di San Silvestro, appena restaurata. Per la tappa romana, folla diplomatica, di artisti e artistocratici, malgrado il maltempo. Non si può certo perdere la quarta edizione della grande rassegna “Sacrum-una preghiera in musica per la pace universale”. Sul podio il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore musicale del Festival Internazionale di Mezza Estate, con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Stato “Nicola Sala”, di Benevento, e il Coro dell’Opera di Parma, preparato dal maestro Massimo Fiocchi Malaspina. Con loro i solisti Federica Vitali, Anna Maria Chiuri, Hector Mendoza Lopez e Mirco Palazzi. Applaude la bionda Maria Rosaria Montiroli, vice presidente del Canova Club, in giacca Chanel dai toni del grigio. Presenta Elena Parmegiani, in lungo ad ampie balze di velo nero.
A dieci anni dal terremoto si ricordano le vittime di quella devastante catastrofe naturale che ha causato 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi. 55 studenti sono morti in quel sisma. Ecco la concertista Cinzia Tedesco, in giacca chiara, e poi Fabrizio Lisi, generale della Guardia di Finanza. Appare la presidentessa di Marevivo Rosalba Giugni. Tra le panche, sfilano gli ambasciatori presso la Santa Sede di Russia, Alexander Avdeev, e d’Italia, Pietro Sebastiani. L’ambasciatrice canadese Alexandra Bugailiskis saluta il cardinale Francesco Monterisi e la feluca slovena Tomaz Kunstelij. Il mondo aristocratico schiera Gianluigi Gaetani dell'Aquila d'Aragona, console italiano onorario in Sudafrica, Jonathan Doria Pamphilj, Guglielmo Giovanelli Marconi e il mecenate Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona. Arrivano Stefano e Daniela Traldi, in beige, quest’ultima alla testa della Conflirica, con Federica e Renato Balestra. Ci sono Giuseppe Faina, presidente Fondazione Milano per la Scala, e Alessandra di Valdama, degli Amici de La Felice di Venezia. Le note verdiane risuonano ancora all’interno di una gremitissima Basilica. Si fa silenzio. La parola passa al genio verdiano. Ed è un successo per le note immortali proposte e per la loro dedica.

 

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