La musica house di Chandler, un amore lungo una vita

La musica house di Chandler, un amore lungo una vita
di Marco Pasqua
2 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Luglio 2019, 11:35
Pochi dj saprebbero sostituire all’ultimo minuto, senza sfigurare, un personaggio come Carl Cox alla consolle: uno di questi è Kerri Chandler. Un legame speciale con l’Italia, che considera la sua seconda casa, una volta a Torino dovette rimpiazzare Cox, che aveva avuto un incidente in aereo: la serata fu memorabile. Faro dell’house music, grazie al papà, anche lui dj, che gli ha trasmesso fin da piccolo la passione per questo lavoro. Nato negli anni Settanta nel New Jersey, è cresciuto ascoltando la musica del club Zanzibar: quello dove il dj era quel mito di Tony Humphries. L’amore per la house nasce tra queste mura, incoraggiata dalla famiglia, che lo indirizzò anche verso la scena newyorchese. Il debutto nel mondo discografico vero e proprio arriva negli anni Novanta, quando inizia a pubblicare con la Atlantic Records, diventando gradualmente uno dei nomi di riferimento della house dell’East Cost. Sempre in quegli anni, inizia ad affermarsi anche come producer: il salto sarà doppio e il risultato sarà quello di far diventare Kerri uno dei dj più richiesti, in ogni parte del mondo.

È in quegli anni che nasce il suo rapporto speciale con l’Italia: «Qui sono cresciuto artisticamente e ho scoperto cosa è possibile fare quando si segue il proprio cuore – ha detto in un’intervista – Quando sono in Italia posso davvero essere me stesso».
Le discussioni sul tipo di musica più richiesta nel club lo interessano fino ad un certo punto, perché per lui il tema è un altro: essere sempre capace di emozionare le persone che ti vengono a sentire. «È quando si tirano le somme, che il pubblico recepisce e ama ciò che hai fatto: se sei riuscito a tradurre le tue idee con gli strumenti che hai a disposizione, allora sei arrivato», ha sottolineato. Domani dalle 22.30, Social Park, via del Baiardo 25
© RIPRODUZIONE RISERVATA