U2 allo stadio Olimpico blindato, l'assedio dei fan

U2 allo stadio Olimpico blindato, l'assedio dei fan
di Valeria Arnaldi
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Sabato 15 Luglio 2017, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 22:09

Cappelli in testa, pareo sulle transenne per ottenere un poco d’ombra, tende, bibite ghiacciate e panini. Sono stati in migliaia ieri i fan che si sono letteralmente accampati - alcuni anche dal giorno prima - intorno allo Stadio Olimpico, in attesa di assistere al concerto degli U2, nella prima delle due date romane - e italiane - del tour mondiale «Joshua Tree Tour 2017». Circa 58mila le persone attese per ognuna delle due serate. Monumentale, nel vero senso del termine, l’attesa, con lunghe code di centinaia, poi migliaia, di persone sin dalle primissime ore del mattino. E imponenti, ovviamente le misure di sicurezza e “gestione” del pubblico.
 

 


Banditi selfiestick, bevande alcoliche, bottiglie in vetro o plastica oltre il mezzo litro, lattine. Circa cinquecento le transenne utilizzate per disciplinare il flusso degli spettatori. Oltre 40 i metal detector disposti all’ultimo punto di controllo. Centinaia, tra forze dell’ordine e steward, le persone deputate ad assicurare la sicurezza nella zona. Senza dimenticare, naturalmente, bonifiche e controlli effettuati già nei giorni precedenti. Presenti intorno allo stadio anche cani antiesplosivo e artificieri. Aumentato il numero di agenti della polizia locale per snellire il traffico. Non solo. Nella sala del Gos -gruppo operativo sicurezza - è allestita la control room da cui organizzatori, guardia di finanza, carabinieri, polizia, vigili del fuoco, 118, protezione civile controllano le telecamere di sorveglianza.
Della “macchina” studiata per garantire il sereno svolgimento del live però gli spettatori sembrano non rendersi conto. Nessuna paura, nessuna incertezza. Nessun pensiero agli attentati, anche recenti. C’è solo entusiasmo tra i tantissimi in coda, giunta da tutta Italia per godersi l’esibizione dei loro idoli. Pronti a tutto, anche a stare in piedi per ore stretti l’uno all’altro sotto il sole cocente - l’apertura dei cancelli era stata fissata per le 16.30 - pur di vivere a pieno l’atmosfera del concerto, studiare le coreografie, perfino scrivere cartelli e messaggi. Insomma, “ascoltare” ogni movimento e ogni nota, anche quelle del soundcheck, e ripubblicare tutto sui social, immediatamente, per dare qualche “indizio” ai tanti rimasti fuori della forza della band e della straordinarietà della serata.
Intanto, intorno al pubblico si stringono anche i venditori. Si può acquistare quasi qualsiasi cosa: bevande ghiacciate, panini, magliette, fascette ricordo, lucine, bandiere e via dicendo. E ovviamente biglietti, offerti dai numerosissimi bagarini. Ogni tanto qualcuno regala ghiaccioli o bibite. Ma non c’è spazio per nulla, se non per la musica.
È solo sui concerti passati e sulle tante canzoni “storiche” che si concentrano i discorsi dei fan di tutte le età, dai giovanissimi portati da mamma e papà ai più grandi ai quali invece i biglietti sono stati regalati dai figli. Generazioni diverse unite dalle note. E dall’euforia della nottata.
A concerto finito, la macchina dei trasporti prevede misure ad hoc: ieri e anche stasera, per la seconda data, tram 2con orario prolungato, con convogli sui binari tra piazza Mancini e piazzale Flaminio fino all'1.30 del mattino. Ma sono in molti a progettare la notte in bianco per cercare i loro idoli in città. O semplicemente, per far finire più tardi l’emozione. 

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