All'asta le foto di Mimmo Cavicchia
Le sue star e il suo ristorante romano

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Lunedì 6 Maggio 2019, 09:00
«Anche se lei è innamorato di Elizabeth Taylor, ti voglio bene lo stesso»: così scrisse Abbe Lane su una foto che la ritrae nel fulgore di quella prorompente bellezza che tanto allarmava gli arcigni censori della Rai anni ‘50, quando le esibizioni televisive della diva del mambo e del cha cha turbavano il sonno del pubblico maschile italiano. Il nome del fortunato destinatario della dedica? Mimmo Cavicchia, l’uomo per cui le dive del cinema internazionale stravedevano, mal sopportando la sua nota adorazione per Liz Taylor. E proprio la collezione di foto con dedica autografa di tante celebrità, raccolte da Cavicchia, negli anni dell’irripetibile stagione della Hollywood sul Tevere e della Dolce Vita, andranno all’asta da Bertolami Fine Art venerdì 10 maggio nella sua sede romana di Palazzo Caetani Lovatelli. Mimmo Cavicchia, scomparso nel 2016 all’età di 79 anni, non faceva cinema, non era un playboy e neanche un paparazzo: era il proprietario della Taverna Flavia, il ristorante a due passi da via Veneto, tappa obbligata delle star americane di passaggio a Roma negli anni in cui la città era una delle mete predilette del jet set internazionale. Attori, cantanti, showgirl, modelle, stilisti di grido, imprenditori, campioni sportivi, politici: tutti cenavano da Mimmo e Mimmo intratteneva tutti, amabile e ciarliero, galante con le signore, chiedendo in cambio una foto con dedica.


A colpire nel catalogo d’asta non è solo la rassegna dei nomi, ma anche la qualità delle foto, talvolta d’autore. È il caso ad esempio dell’elegante ritratto dello stilista Valentino eseguito da Elisabetta Catalano autografato con la dedica «A Mimmo con tutti i miei più vivi complimenti e sincera ammirazione». Tra le foto di Veruschka presenti in collezione (la prima vera top model della storia della moda del ‘900 era una habituée della Taverna Flavia) colpisce quella in cui la fashion star fa riferimento alle insalate che Mimmo, tradendo l’inclinazione del suo ristorante per la cucina tradizionale romana, inventava per lei: «A Mimmo dopo la seconda, favolosa insalata». Folta la galleria delle star del cinema, non solo hollywoodiano: un bellissimo ritratto di Burt Lancaster nelle vesti del principe di Salina, il ruolo rivestito nel Gattopardo di Visconti, Alfred Hitchcock, Gloria Swanson, Charlton Heston, Joan Collins Rock Hudson, Danny Kaye, Henry Fonda, Peter Sellers, Carrol Baker, Sharon Stone, Yul Brynner, Al Pacino, Sylvester Stallone, Ben Gazzara, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Silvana Pampanini, Sylva Koscina, Irene Papas, Bibi Andersson, una delle muse di Ingmar Bergman.

Tutte presenti le dive della commedia sexy all’italiana annì70, i B-movie riscoperti e adorati da Quentin Tarantino: Agostina Belli, Gloria Guida, Barbara Bouchet, Edwige Fenech. Ma soprattutto c’è lei, Liz Taylor, la diva dagli occhi viola a cui Mimmo aveva votato il suo cuore facendola oggetto di un amore platonico che la sua madonna ricambiava con mille piccoli segnali d’affetto. 
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