Questa convergenza sta rendendo solida la presenza a Matera come in altri luoghi, eventi e festival che in tutta Italia scelgono questa strada: non la marginalità o l’esclusività dei prodotti artistici e culturali, ma l’affermazione della loro necessità a partire da una dimensione inclusiva e condivisa. Per allargare questa caratteristica, quest’anno Materadio cambia i luoghi e le sedi. Abbandoniamo gli spazi del Sasso Barisano, così suggestivi ma ormai insufficienti ad accogliere la tanta gente che anno dopo anno partecipa alla nostra iniziativa, e ci spostiamo in un’altra zona della città, più ampia e centrale con l’Auditorium del Conservatorio e la vicina Piazza San Francesco. In Piazza San Giovanni presenteremo come al solito i nostri appuntamenti serali. Ma questo necessario spostamento non cambierà lo spirito di fondo della festa: l’incontro, la socialità, la partecipazione non solo passiva ad eventi culturali che riteniamo, ovviamente, di valore. La qualità delle proposte –siano esse musicali, letterarie, teatrali o legate al dibattito pubblico (acceso, sofferto, a volte rabbioso) che attraversa il nostro paese- è il nostro principale obiettivo.
Come in ogni edizione di Materadio ma anche in ogni “normale” giornata di programmazione a Radio3. In particolare quest’anno perché il tema che abbiamo scelto (“Radici e percorsi”) indica non solo uno dei punti focali del dossier di Matera 2019 ma anche uno dei nodi culturali più interessanti del nostro tempo. In un momento di trasformazioni radicali delle forme, dei linguaggi, delle tecnologie della comunicazione, quanto resta di vitale nelle tradizioni che ereditiamo? Domanda perfino imbarazzante, nella sua vastità. Per cominciare a rispondere, però, non c’è posto migliore di Matera, così palesemente antica, così piena di futuro.
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