Io, Claude Monet: il 14 e 15 febbraio il docufilm che racconta i segreti del maestro dell'Impressionismo

Nexo Digital
di Francesca Spanò
2 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Febbraio 2017, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 18:06
Un viaggio intimo che racconta in prima persona l’artista impressionista più amato, come se fosse lui stesso a rileggere le lettere inviate agli amici più cari o a ripetere pensieri e parole, che scaturivano da un’animo provato da una condizione economica e personale difficile. Nelle sale, il prossimo 14 e 15 febbraio arriva Io, Claude Monet, il docu-fiction che avvicina il grande maestro della pittura agli spettatori moderni, mostrandone fragilità e punti di forza e confermando quanto un genio creativo sia sempre carico di dubbi e dolore, prima di realizzare capolavori assoluti e immortali. Un’opera d’arte non nasce mai da una personalità senza turbamenti, ma ogni uomo riesce a partorire progetti perfetti dal suo essere imperfetto, passando dallo scoraggiamento di non essere apprezzato in vita, con tutto il mondo interiore che vuole comunicare.
 
Il film
 
Solo due giorni per scoprire Io, Claude Monet di Phil Grabsky, nell’ambito della stagione della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital (ecco qui l’elenco delle sale dove sarà proiettato). Questo, invece, il trailer della pellicola che si snoda intorno ai suoi quadri e alle tremila lettere inviate ad amici e personaggi importanti della sua esistenza.
 
Tra le righe, si nota un mix di depressione, eventi poco fortunati, ma anche grande estro creativo ed euforia. Una personalità complessa che attraversava diverse fasi, anche a livello produttivo fino alla grande ispirazione offerta dal viaggio in Italia e, soprattutto, dalla sua Giverny. Un ritratto curato nei dettagli, mentre sullo schermo in alta definizione, scorrono più di cento dipinti.
 
Monet e il termine Impressionismo
 
Con Impression. Soleil levant, esposto nell’aprile del 1874 nello studio del fotografo Nadar,  il critico Louis Leroy parlò della prima “esposizione degli impressionisti”. Fu così che nacque una corrente che segnò l’arte di fine Ottocento e anche quella successiva. Le lettere di Monet sono rese in tutta la loro enfasi dalla voce dell’ attore britannico Henry Goodman, partendo dalla fase caricaturista fino al successo e ad incontri con il pittore Eugène Boudin e col primo ministro e amico Georges Clemenceau. Ancora, si legge del tentativo di suicidio, dei lutti, dei problemi di salute in un percorso che si snoda Honfleur, Étretat, Parigi, Venezia, Londra e Le Havre. Interessante poi la corrispondenza con i colleghi impressionisti Bazille, Manet e Pissarro. La Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner  Sky Arte HD e MYmovies.it.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA