Giorgio Adamo: «Il mio Nerone rock genio e un po' folle»

Giorgio Adamo: «Il mio Nerone rock genio e un po' folle»
di Marco Pasqua
4 Minuti di Lettura
Martedì 7 Marzo 2017, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 16:57

Il countdown è partito. Mancano meno di tre mesi all'inizio di quello che si appresta ad essere il più sensazionale spettacolo di intrattenimento made in Italy mai realizzato. Le prove hanno già preso il via, il cast d'eccezione ha iniziato a dare vita, sul palco, ad uno dei personaggi più complessi e discussi al mondo: l'imperatore Nerone. L'onore e l'onere di interpretare questa figura affascinante e temuta, tra il folle e il sanguinario, spetterà al salernitano Giorgio Adamo, classe 1985. È lui, infatti, il protagonista di Divo Nerone opera rock, il musical che può vantare la collaborazione di quattro premi Oscar.

Adamo, a lei toccherà raccontare, dal primo giugno, 14 anni di vita di questo imperatore, in una location unica: il Foro Romano e la Domus Aurea.
«Per me è un onore poter interpretare questo personaggio, perché ho la possibilità di avere a che fare con i più importanti maestri del teatro, della musica e del cinema: non solo Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Gabriella Pescucci e Luis Bacalov, ma anche il regista Gino Landi e Franco Migliacci, già vincitore di due Grammy Awards. Tutto ciò è incredibile, per me. Quando mi hanno affidato la parte, mi sono emozionato, anche se non mi sono reso conto di quello che mi era realmente successo fino a quando non abbiamo girato il primo promo di questo musical».
 



Eravate sul Palatino?
«Sì. Siamo arrivati sul set all'alba e avevo il Palatino tutto per me. È stato come toccare la Storia e l'Arte con la mano. L'opera prenderà vita all'interno della Vigna Barberini, dove gli archeologi hanno portato alla luce i resti della Coenatio Rotunda, la sala da pranzo della Domus Aurea di Nerone. Questo lavoro è unico anche e, soprattutto, per lo scenario che offrirà al pubblico».
Nel suo curriculum vanta la partecipazione a opere musicali di primo piano: è stato Telemaco, Pier Delle Vigne, e ha recitato in Giulietta e Romeo. Ma qui sarà tutto diverso. Lei che idea si è fatto di Nerone?
«Sto affrontando un testo complesso, in tutto 35 scene articolate in 75 pagine. Mi trovo di fronte ad un personaggio complesso e controverso, che riscopriremo secondo le valutazioni degli storici moderni. Questo Nerone non sarà certo un santo, ma sicuramente è da rivalutare: basti pensare che molti studiosi hanno iniziato a focalizzarsi sul suo lato artistico».

Ma secondo lei era più un genio o un folle?
«Entrambe le cose. Nella sua vita ha fatto molte cose incredibili. Era una persona tripolare, segnata da un'adolescenza contorta e sofferta».
 
 


Come è arrivato a diventare Nerone?
«Attraverso dei casting ai quali hanno preso parte centinaia di persone. Mi sono ricandidato dopo tre anni al mio provino: è stato un modo per rimettermi in gioco. Sono arrivato affamato davanti alla commissione e credo che tutti abbiano percepito la mia fortissima energia. Fisicamente mi sento distante da Nerone, che dal punto di vista iconografico è molto diverso da me. E qualche correzione l'ho dovuta fare».

Quale?
«Mi sono dovuto tagliare i capelli. Una scelta soffertissima! Ma ero e sono pronto a fare molti sacrifici per questo ruolo, grazie al quale avrò modo di mettermi alla prova con l'allestimento più grande della mia carriera».
Fisicamente sarete anche diversi, ma lei ha un'anima molto rock, in linea con questo musical.
«È vero. Ho girato i palchi di mezza Europa come frontman di molte band e mi sono esibito un po' ovunque. E questa anima rock servirà a dar vita al mio Nerone».

In questi giorni avete iniziato le prove. Il cast ha dei numeri da capogiro.
«Con me ci sono 26 tra ballerini e acrobati e altri 11 cantanti e attori. Ma non bisogna dimenticare gli altri 100 professionisti addetti alle luci, alle macchine, agli effetti speciali: sono numeri davvero colossali».

Come riuscirete a catturare il pubblico?
«Intanto reciteremo, oltre che in italiano, in inglese e, quindi, puntiamo ad attirare anche i moltissimi turisti stranieri che passano per la capitale. E poi, uno dei punti forti, è rappresentato dalle musiche, che sono di ogni genere, rock, pop, dance: in scena ci sarà un sound potente che non potrà non colpire giovani e adulti. E il mio Nerone ne sono sicuro - li conquisterà tutti».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA