Quali sono le analogie e le linee di frattura tra l'epoca moderna e il basso Medioevo? Che rapporto si può stabilire tra realtà e immaginazione nelle figure della peste nera, del macabro, dell'animale? Sono questi alcuni degli spunti che hanno dato vita a «Ballate per uomini e bestie», l'ultima creazione musicale di Capossela, proseguimento di un percorso poetico avviato da «Ovunque proteggi» nel 2006, proseguito in album come «Marinai, profeti e balene» (2011) e nel recente «Canzoni della cupa».
Con brani come «Danza macabra» o la «Peste», Capossela attinge a un immaginario che entra in risonanza strettissima col decennale lavoro di ricerca storica di Chiara Frugoni, di cui è da poco uscito «Uomini e animali nel Medioevo» (Il Mulino 2018).
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