Una giungla abitata da affascinanti creature. Atmosfere cyberpunk create da Riccardo Burchielli, autore del fumetto Dmz («perché nei cartoon questo mondo era già previsto»), sperimentazioni tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina. Exaptation architettonica e serendipity, «in un viaggio nel cuore di tenebra, per risposte inedite a inderogabili sfide epocali».
INNOVAZIONE
Alessandro Melis, sardo, 51 anni, professore di Innovazione dell'Architettura presso l'Università di Portsmouth, è il curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Architettura, How will we live together?, a Venezia dal 22 maggio al 21 novembre.
«Una mostra sismografo», spiega Melis, «per cogliere dai mondi dell'arte e della ricerca le aspirazioni delle altre discipline. Perché un'esplorazione oltre i confini, dà la misura della resilienza e della capacità di diversificare e di rifondarsi. Come, appunto, il genoma e il cervello umano».
Il progetto, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (e sostenuto con 600mila euro), si fonda sulla convinzione che l'architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo risposte ai mutamenti ambientali e sociali. «Obiettivo del Padiglione Italia», afferma il ministro Dario Franceschini, «è promuovere una riflessione sulla capacità di trasformazione ed adattamento delle comunità italiane, per rispondere, localmente, alle sfide globali». «Entro venti anni», aggiunge Onofrio Cutaia, direttore generale Creatività Contemporanea del MiC e Commissario del Padiglione Italia, «le nostre periferie saranno chiamate a trasformarsi in comunità resilienti, capaci di contrastare la pressione sociale ed ambientale in atto».
DISTANZIAMENTO
Distanziamento, sensi unici per i visitatori, mascherine, ma dal vivo: «Un anno fa abbiamo deciso di rimandare», spiega il presidente della Biennale Roberto Cicutto, «poi siamo riusciti a fare Cinema, teatro, danza e musica, e quest'anno, il 22 maggio, apriamo al pubblico. L'architettura ha un fisicità forse superiore alle arti. È un insieme di tutte le arti, monitor sul presente. E la mostra di Melis, dedicata alla resilienza, anticipa tutti i tempi».