Una «dimensione oggettivante», spiega una nota, «che sottrae alla forma il suo contenuto, e che a lui non basta più». Quindi Zhao «vuole capire meglio Van Gogh, toccare il cuore di ciò che non può essere riprodotto: l'anima di un artista e della sua opera. E vuole conquistare la propria». Per farlo, dunque, si mette in viaggio dalla Cina ad Amsterdam facendo la «scoperta di sé nella scoperta dell'arte», «una metafora potente dei travagli di una Cina in profonda transizione e di un Occidente che sperpera la propria identità». Il docu-film sarà in una ventina di sale italiane.
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