La carta, che ha tra i promotori la Trentino School of Management (Tsm) con la Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio e la Fondazione Edmund Mach come osservatore, sarà diffusa nei prossimi mesi nella forma di petizione online tra istituzioni, imprese e cittadini dei sette Paesi a ridosso delle Alpi per raccogliere il più ampio sostegno possibile alla candidatura Unesco.
L'obiettivo - spiegano i proponenti - è arrivare entro ottobre 2019, al momento della conferenza finale del progetto Alpfoodway, con un dossier da consegnare alle commissioni Unesco. Tra i prodotti e le pratiche inserite nell'inventario da tutelare figurano la castanicoltura della Valsugana, il vin santo, il pane delle Giudicarie Esteriori, il Botiro del Primiero e la raccolta di erbe spontanee in Val Rendena.
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