Trovate tre valige di documenti, lettere e cimeli dello scrittore Jean Genet

Jean Genet
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Venerdì 29 Novembre 2019, 21:32
Diari, quaderni, manoscritti e dattiloscritti insieme a lettere, ritagli di stampa e cimeli personali: è il contenuto inedito e intimo di tre valigie che lo scrittore francese Jean Genet (1910-1986), un mese prima della scomparsa, aveva affidato al suo amico avvocato Roland Dumas, 97 anni, e di cui finora si ignorava la loro esistenza.
I documenti sono stati ora donati da Dumas all'Institut mémoires de l'édition contemporaine (Imec), che ha sede a Caen, in Normandia, e presto saranno catalogati.

«Fanne quello che ti pare», avrebbe detto Genet a Dumas regalandogli le valigie, secondo quanto ha riferito il suo biografo Albert Dichy a "Le Point". E Dumas anzichè disfarsene, ha conservato per oltre 30 anni quelle carte inedite che una volta studiate consentiranno di illuminare la vita e l'opera dell'autore di "Diario del ladro" (1949), in cui Genet racconta la storia di un sè stesso ladro, omosessuale e marginale mentre vagabonda lungo l'Europa degli anni Trenta.

I documenti nelle valigie tracciano gli ultimi quindici anni di lavoro dell'autore di "Querelle de Brest" (1947). Tra le carte compare anche una bozza con modifiche del primo romanzo di Genet, "Nostra signora dei fiori" (1944) e il manoscritto di «Un Captif amoureux», testi inaspettati per il biografo Alfred Dichy. 

Le carte custodite nelle tre valige rivelano che pubblicamente Genet aveva mentito quando dichiarò negli anni '70 che aveva smesso di scrivere. Ha spiegato Dichy: «Genet aveva detto che non aveva più scritto, tranne alcuni articoli politici. Ma in realtà aveva ripreso, ad esempio, nel 1983 il progetto di un grande libro sulle Pantere Nere e sui palestinesi, per il quale aveva raccolto una documentazione completa».

Come direttore del fondo degli scrittori dell'Imec, Albert Dichy può finalmente sfogliare le ricchezze delle valigie di cui conosceva l'esistenza da dodici anni. Un ricercatore aveva informato Dichy che da molto tempo Roland Dumas aveva in custodia le valigie. «Avevo suggerito molte volte di affidarcele, ma lui voleva lavorarci su. A 97
anni, alla fine ha accettato di regalarci le valige». All'Imec esiste «il fondo più importante del mondo» sull'opera di Jean Genet, afferma Albert Dichy. «Con quello dedicato a Celine, è uno dei nostri fondi più preziosi».
 
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