Topi fotografi e paperi reporter: "Topolino" pubblica un numero speciale dedicato al giornalismo

Topi fotografi e paperi reporter: "Topolino" pubblica un numero speciale dedicato al giornalismo
di Nicolas Lozito
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Novembre 2019, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 18:45
Sapete qual è il quotidiano più diffuso a Paperopoli? È il Papersera: l’editore e direttore è, ovviamente, Paperon de’ Paperoni e le illustri firme sono quelle di Paperino e Paperoga. A loro si aggiunge Paperina, che si occupa di costume e società, Pico de Paperis come capo della sezione culturale e Amelia, che scrive l’oroscopo. 

Topolino esce domani mercoledì 27 novembre in edicola con un numero speciale dedicato al giornalismo. Professione reporter, titola la copertina (numero 3340, Panini comics, 164 pagine, 3 euro) che mostra il topo più famoso del mondo in azione con carta e penna, macchina fotografica, telefonino, mappe e tradizionali cappelli da giornalista investigativo. All’interno due storie dedicate al mondo dell’informazione: Topolino e la navigazione istruttiva, dove Mickey Mouse è un fotoreporter di viaggio su una barca in mezzo al Rio delle Amazzoni; e Paperino, Paperoga e il biscotto indigesto, dove i due giornalisti scoprono i segreti di una società che fa pubblicità proprio sulle pagine della loro testate.

Inoltre, tutte le pagine “redazionali”, quelle che scandiscono la lettura tra una storia e l’altra, sono dedicate al mondo dell’informazione, con informazioni dal mondo reale e dall’universo del fumetto. Già a marzo di quest’anno, la Panini aveva lanciato una miniserie intitolata Papersera, che raccoglieva le migliori storie pubblicate in passato e legate a questo tema. 



PROFESSIONE REPORTER
Gli stimoli offerti dal numero sono tanti, così come le riflessioni.
I lettori della storica pubblicazione sono soprattutto bambini delle elementari e delle medie (il target dichiarato è 5-13 anni): se da una parte è giusto avvicinarli al mondo dell’informazione, dando strumenti e sogni per il loro futuro, è anche vero che per quando loro saranno cresciuto il mondo del giornalismo sarà cambiato in maniera radicale. I giornali di carta saranno sempre meno diffusi – o addirittura spariti – e l’informazione viaggerà con meno filtri e intermediari. 

«È una professione avvincente, ma come si comincia?», recita il sottotitolo di una delle pagine redazionali: e vengono citate le modalità per iscriversi nell’Ordine dei giornalisti. Per non spaventare i lettori, però, poco si dice delle complicazioni di chi si avvicina al mestiere in questi anni: difficoltà a trovare testate con cui collaborare, compensi bassissimi, precariato lungo e faticoso, esuberi ed età medie molto alte. Nonché una certa misoginia ancora diffusa nei giornali tradizionali. E nella stessa redazione del Papersera i ruoli apicali sono tutti in mano agli uomini.  



D’altra parte non è compito di Topolino risolvere tutti i problemi del giornalismo italiano in colpo solo e anzi l’operazione nostalgia è ricca, utile e divertente. Per grandi e piccini, come si diceva una volta. Sono elencate le regole per scrivere un buon pezzo – le famose 5 W (dall'inglese che sta per Chi, Cosa, Quando, Dove e Perché, domande a cui rispondere in ogni articolo) – che sopravviveranno a qualsiasi crisi; sono spiegati i modi per imparare a fare giornalismo sportivo; e viene dato spazio anche alle interviste fatte dai giovani lettori (la tradizione di trasformare per un giorno dei lettori di Topolino in intervistatori è lunga 70 anni).



La parte degli aneddoti legati alla carta stampata di Paperopoli è la più divertente: l’arcinemico di Paperone, Rockerduck, ha un giornale (ma il nome non compare); e anche Gedeone, fratello del ricco papero, è proprietario de Il grillo parlante, per cui scrive Paperetta Ye-Ye e Sgrizzo Papero. Non si possono dimenticare, nell’universo parallelo di Topolinia, le avventure di Pippo reporter, andate in stampa dal 2009 al 2015. Ambientate negli anni '30, vedono Pippo intraprendere la carriera, perché scambia il significato di “pezzo”: il direttore parla di articoli di giornale, lui capisce fette di pizza. Si ritroverà, con la sua macchina da scrivere “Olivotti” a dover affrontare inchieste e scandali internazionali.

TOPOLINO SUL GIORNALE
I giornali che finiscono su Topolino fanno venire in mente anche l’esperimento contrario: Topolino sui giornali.
Proprio sul Messaggero, dal 6 gennaio 1989 al 12 gennaio 1991, ogni sabato venivano allegate 24 pagine speciali con 96 storie originali di Topolino del 1936 create da Floyd Gottfredson, padre di Mickey Mouse a fumetti, e 8 storie di Paperino (tra cui “Paperino fotoreporter”). Ora i fascicoli di 24 pagine sono reperibili ormai sono nei negozi d’antiquariato, ai mercatini dell’usato o su internet. Su eBay la serie completa in buone condizioni è venduta a a più di 200 euro. Una collezione diventata un cult, che all’epoca contribuì a far schizzare le vendite del Messaggero sopra le 300.000 copie, il dato più alto dal secondo dopoguerra.

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