Settimia Spizzichino era nata a Roma il 15 aprile 1921 ma diceva di essere “nata due volte” perché il 15 aprile 1945 venne liberata dagli inglesi nel campo di Bergen-Belsen dopo essere rimasta per giorni nascosta sotto un mucchio di cadaveri. In occasione del centenario della nascita oggi l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, su iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, ha emesso in suo ricordo un francobollo commemorativo in trecentomila esemplari. È stata accolta la richiesta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane finalizzata a valorizzare l’immensa eredità di una donna straordinaria. Anche per questo l’iniziativa sarà trasmessa in diretta, a partire dalle 11, sulla pagina Facebook e sulla webtv dell’Unione. Intervengono Noemi Di Segni, presidente Ucei e Antonio Palma, presidente dell’Istituto Poligrafico e della Zecca di Stato.
Settimia Spizzichino (1921-2000) fu l’unica tra le donne catturate il 16 ottobre 1943 durante il rastrellamento del ghetto di Roma a fare ritorno. Una donna indimenticabile, che ha consacrato la sua vita alla trasmissione della memoria e della consapevolezza.
Ad Auschwitz finì nel famigerato Block 10, dove fu impiegata come cavia umana per esperimenti sul tifo e la scabbia. Nell’inverno del 1945 affrontò la “marcia della morte” da Auschwitz fino a Bergen-Belsen. Qui i prigionieri venivano ammassati in uno stato di completo abbandono e i morti formavano dei mucchi intorno alle baracche. Il francobollo emesso oggi appartiene alla serie tematica “Il Senso civico” in trecentomila esemplari. Il bozzetto è di Silvia Isola, la vignetta raffigura, sullo sfondo di un filo spinato e dell’ingresso del Museo Nazionale di Auschwitz – Birkenau, un ritratto di Settimia affiancato alla sua frase «Sono tornata per raccontare».